Geniv Forum

Posts written by Coretta

  1. .
    All'epoca convivevo con una ragazza rumena di nome Nadine.
    Era fine gennaio e quella notte Nadine sarebbe finalmente tornata a casa, dopo aver trascorso un mese in Romania. Fuori nevicava e faceva molto freddo e, per ingannare l'attesa, mi ero messo a giocare a poker on-line; ad un certo punto squillò il telefono, risposi e dall'altra parte sentii la sua voce che mi consigliava di non aspettarla alzato perché sarebbe arrivata molto tardi. Ero nel pieno del sonno quando il campanello di casa suonò e mi fece sobbalzare. Gettai di riflesso un occhio alla sveglia poggiata sul comodino:erano le 03:43! Infilai le ciabatte e mentre mi avvicinavo all'ingresso sentivo bisbigliare da dietro il portone...la qualcosa mi lasciò sul momento di stucco " con chi stava parlando Nadine?". Mi avvicinai ancora un pò e, nonostante avessi già riconosciuto la voce della mia compagna, prima di aprire il portone, per accertarmi che fosse tutto in regola domandai: "Sei tu Nadine?". "Si, dai svelto apri che qui fuori si gela..." fu la risposta.
    Rassicurato mi decisi ad aprire il portone e..."Sorpresa!!!!! Ho portato con me anche mia sorella! Così anche lei potrà trovare lavoro in Italia...sei contento?" urlò Nadine prima di gettarsi tra le mie braccia. Intanto Miha, la sorella, se ne restava impalata sull'uscio con le valigie in mano. Superato lo shock iniziale e mentre tentavo di divincolarmi dalla presa da wrestling che Nadine aveva applicato al mio collo, riuscii a far capire a Miha che era meglio che fosse entrata e avesse quanto prima richiuso la porta. " E ora dove la sistemiamo questa?" fu il mio pensiero successivo. Svolti i convenevoli e sistemati alla meglio i bagagli, le ragazze prima andarono in bagno e poi si misero comode, in pigiama e ciabatte; a quel punto mi offrii "volontario" per dormire sul divano, ma Nadine insistette tanto, affinché anche io mi coricassi insieme a loro nel letto matrimoniale, che alla fine la assecondai. Le ragazze mi costrinsero a coricarmi al centro del letto e ben presto iniziai ad avere molto caldo...tanto che 4 minuti dopo mi strappai letteralmente di dosso la t-shirt con la quale mi ero coricato. La quasi impossibilità di muovermi (dopo un mese in cui avevo avuto il letto tutto per me) e la crescente eccitazione (comunque quella in cui mi trovavo era una situazione eccitante...e poi avevo un bel po' di arretrati...) mi convinsero quasi subito che quella notte non avrei più chiuso occhio!
    Mentre iniziai a fantasticare su come sarebbe stato bello fottermi insieme sia Nadine che sua sorella Miha...sentii una mano accarezzarmi sopra i boxer; in un attimo il mio membro diventò così grande che i boxer mi stringevano parecchio! La mano allora afferrò il mio vanto, dapprima sopra i boxer e subito dopo scivolò sotto...e l'istante dopo iniziò a menarmelo!!! A quel punto, istintivamente, mi tolsi i boxer per facilitare la bella operazione in corso ma...nell'eseguire l'azione, urtai con un gomito contro la ragazza alla mia destra che esclamò:" E stai un po' attento no!?!".
    Rimasi di sasso perché quella era...era la voce di Nadine!!! Il che significava ovviamente che non era lei che mi stava toccando..."OPS!": Subito fui colto dal panico e tentai di rinfilare i boxer...ma Miha che intanto aveva iniziato a sghignazzare mi fece intuire che presto sarebbe scattato il finimondo e perciò azionai tutti i neuroni ancora sparsi nel mio cervello per elaborare una soluzione tempestiva! Analisi della situazione: ipotesi uno...la sorella della mia fidanzata era una gran troia...non che Nadine fosse mai stata una santa! E ipotesi due...si erano accordate prima, forse per farmi digerire meglio una bocca in più da sfamare!!! Soluzione: con un gesto improvviso lanciai via le coperte, mi misi seduto con la schiena contro la spalliera e ordinai a Nadine di accendere la luce! Lei, dopo avermi urlato una serie irripetibile di "complimenti" , eseguì il mio comando; allora alzai la voce più di lei per interromperla e sbroccai:" Senti, ti porti tua sorella senza dirmi niente...e va bene!!! Ma capiamoci subito, Miha o non Miha, lui (e indicai il mio fratellino che intanto era diventato davvero enorme e con la cappella lucida per qualche gocciolina di sperma fuoriuscita...) lui va sfamato comunque!!!". Silenzio. Poi scoppiarono tutte due a ridere...e allora risi pure io! Poi tornai serio e domandai il motivo di cotanta ilarità e così Nadine mi spiegò che aveva scommesso con sua sorella che non sarebbero trascorsi più di 15 minuti prima che io avessi provato a fare sesso...e invece ne erano passati solo 5!!! Da lì iniziò la notte più bella della mia vita! Anche Miha, come la sorella, era molto abile con la lingua...una mi leccava la parte destra della cappella e l'altra la sinistra...una lo prendeva tutto in bocca e l'altra mi succhiava le palle! In pochi minuti ero già al culmine ma cercavo di resistere perché volevo durasse il più possibile...alla fine mi lasciai andare e iniziai a schizzare grossi fiotti di sperma; le due porche facevano a gara a chi ne prendeva e ne ingoiava di più...e vederle con la lingua di fuori, che raccoglievano lo sperma ai bordi della bocca per portarlo dentro...e dopo averlo assaporato per bene...ingoiarlo, era davvero una bella visione! Mentre Miha continuava a leccare le ultime gocce del mio succo, che erano finite sulla mia pancia, Nadine era già all'opera per farmelo drizzare di nuovo! Raccontare tutto quello che è successo quella notte sarebbe molto lungo perciò sintetizzerò dicendovi solamente che le infilzai entrambe ripetutamente e in entrambi i canali (Miha aveva ancora il buchetto del culo verginello e me lo disse...ma io la profanai ugualmente senza nessun riguardo e anzi con anche più vigore!!! Era il mio modo di farle pagare l'affitto :-) ) e non mi limitai a questo! Dopo aver allargato per bene il culetto di quella puttanella di Miha mi accorsi che i suoi gemiti di dolore mi eccitavano parecchio e perciò la presi sulle ginocchia e iniziai a sculacciarla! Quindi chiesi a Nadine di fare altrettanto! Ben presto le natiche di Miha diventarono rosse...e poi viola...e ci fermammo solo quando vidi le sue lacrime bagnare il pavimento! Ora lo avevo di nuovo duro e massiccio! Mi misi di nuovo seduto con la schiena contro la spalliera del letto, poi feci salire Nadine sopra di me ( con la sua schiena davanti al mio petto) e la penetrai in un colpo solo nel culo pure a lei! "Dai, ora sfondami tutta!!!" fu il suo commento. A quel punto ordinai a Miha di iniziare a leccare la fica della sorella e l'eccitazione crebbe rapidamente! Alla fine, mentre io stavo schizzando un'altra colata calda nel buchetto posteriore della mia dolce metà...lei iniziò a squirtare e la povera Miha si ritrovò a ingoiare tutto quel fiume in piena che le arrivò dritto in gola!!!
  2. .
    Mi trovo in camera mia steso sul letto a guardare la tv.
    Fa veramente un caldo pazzesco, siamo a luglio,piene vacanze scolastiche.
    Per via del caldo e anche della noia che mi attanaglia decido di andare a farmi una doccia, così ne approfitto per rinfrescarmi e magari farmi anche una sega come spesso facevo sotto la doccia.
    Allora scendo in cantina.
    Cantina in comune con mia zia,dove si trovano le lavanderie di servizio di entrambe le famiglie, ovviamante separate, cioè in due stanze diverse.con corrispettive doccie.
    Approfittando di questa cosa, spesso entro di nascosto nella lavanderia di mia zia, per vedere se ce qualche vestito suo o meglio ancora, del intimo.
    Mia zia e divorziata ed il figlio ormai grande e via di casa da tanti anni.
    Mi e capitato piu volte di trovare delle mutandine o perizzomi, da li partivano le mie fantasie per masturbarmi.
    Quel pomeriggio scendo, come sempre per arrivare alla mia lavanderia passo davanti alla sua, e sento l'acqua della doccia cadere, voleva dire che era in doccia. Vedo la porta socchiusa, subito ho pensato a del intimo freschissimo che si era appena tolta, quindi decido di aprire appena appena la porta per vedere se era possibile prenderlo senza farmi vedere,infilo dentro la testa, siccome la doccia e dietro un muro chiuso su tre lati e con tendina, lei non avrebbe mai potuto vedermi, quindi piano piano, entro e mi avvicino al lavandino dove aveva lasciato i suoi vestiti, e frugo alla ricerca di mutandine.
    Trovo un bellissimo tanga, e con foga ci infilo il naso e mi inebrio del suo odore.
    Il lavandino si trovava difronte l'uscita della doccia,quindi faccio velocemente e cerco del altro, nella foga perdo un sacco di tempo e non mi accorgo che si spegne l'acqua della doccia,faccio appena in tempo ad alzare lo sguardo che si apre la tendina della doccia, rimango pietrificato e non riesco a muovermi, lei ancora non mi ha visto ma io sono una statua di sale.
    Mi sposto con uno scatto dietro al mobile affianco al lavandino, abbastanza spesso da coprirmi, ma mi rendo conto che mi troverà sicuramente non appena uscira dalla doccia e si avvicinerà allo specchio di fronte al armadio.
    Non potendo fare nulla rimango immobile pensando ad una scusa credibile, mentre mi accorgo di avere lasciato cadere le sue mutandine perterra.
    Il panico mi assale.
    Sento i suoi piedi bagnati camminare verso il lavandino, la sento fare una smorfia quasi come se ridesse, e poi farfuglia qualcosa come " lo ha fatto ancora".
    Non ero mai entrato quando cera anche lei, forse mi aveva scoperto in qualche altro modo.
    Mentre lei si asciuga io sono dietro il mobile nascosto, non posso muovermi di li o mi vede,poi si avvicina al mobile.
    Mi vede, ed io vedo lei.
    Ci guardiamo negli occhi entrambi immobili,credo non avrebbe mai pensato di trovarmi li.
    Trovo il coraggio ed inizio a parlare ma mi zittisce subito, mi dice di uscire da dietro il mobile.
    Siamo uno difronte al altro, lei sembra parecchio incazzata, ma la cosa che mi lascia sbalordito e che non si copre per nessun motivo,quasi come se volesse che la guardi.
    Ed io lo faccio, mia zia e bellissima, donna di 50 anni, bionda capelli corti che lasciano scoperto il collo, fisico stupendo per una donna di quel età , seconda di seno con dei capezzoli piccoli e turgidi, carnagione chiara, magra, molto sexy e una figa depilatissima, sintomi che la separazione non la abbia mai fermata dal divertirsi.
    Poi mi dice con voce seccata, "credi che non sappia che ti masturbi con i miei vestiti? MAIALE.
    vergognati,mi fai schifo."
    Io zitto non riesco a smettere di guradarla.
    Poi mi tira uno schiaffo, io rimango immobile e mi prendo lo schiaffo come giusto che sia.
    Poi mi prende la mano con forza, e mi dice:" dimmi cosa cerchi sempre tra i miei vestiti?"
    Io con un filo di voce le rispondo " le tue mutandine"
    Poi fa una cosa che mi ha cambiato la vita.
    Mi dice con voce autoritaria, "incinocchiati " io ovviamente obbedisco, poi mi dice:"magari così la smetterai di sniffarti le mie mutante".
    Si avvicina, gli fisso la figa, ma rimango immobile.
    Poi mi dice, "allora? Non volevi annusarla?"
    Ma rimango immobile, allora lei afferra la mia testa con la mano e mi spinge con forza tra le sue cambe.
    Dio mio, ho la testa tra le cambe di mia zia, non ci posso credere,mi dice con autorità"leccala".
    Allora inizio a leccarla, infilo la lingua tra le labbra della sua figa, morbidissima, sento il suo sapore, è calda.
    Mi lascio prendere e inizio a farlo sempre piu profondamente,sembra piacerle, con la coda del occhio vedo che alza la testa al cielo, mentre mi spinge sempre di piu con forza tra le sue cambe.
    Dopo qualche minuto mi tira per i capelli, mi stacca dalla sua bagnatissima figa e si abbassa verso di me, e mi dice" ora assaggi anche l'altro lato".
    Allora si alza mi fa alzare e si dirige verso la lavatrice, si mette a 90 sdraiata sulla lavatrice, e con un cenno mi indica di leccargli il culo.
    Gli fisso il culo, bello , un po cadente ma bello, piegandosi si apre mostrando il buco del culo e si vede anche la figa.
    Che visione stupenda, allora metto le mani sulle chiappe mi inginocchio di nuovo cosi da leccare meglio, e ricomincio a leccare golosamente, alterno tra figa e culo, lei non parla sembra piacerle.
    Con la lingua penetro da entrambe le parti, poi quando il buco del culo e abbastanza baganato, sposto la mano e piano piano infilo il pollice,vado avanti per qualche secondo.
    Forse il tempo che lei si renda conto di quanto e piacevole.
    Poi si alza di scatto,si gira mi fa spostare e mi dice," bene ora alzati", io obbedisco e tra me e me penso, è arrivato il momento.
    Mi guarda e vede che sono eccitato, col pisello in tiro.
    Ride, mi guarda negli occhie e mi dice, "bravo, hai fatto passare l'incazzatura alla zia, ora levati dai coglioni."
    Esco di corsa dalla porta chiudendola alle spalle,confuso.
    Speravo di arrivare a scoparla, ma mi ha usato per farsi leccare, e godere come una troia.
    Sa che io non potrò mai parlare perchè nessuno mi crederebbe, mentre lei mi ha in pugno.
    Che situazione di merda.
    Entro nella mia doccia e mi masturbo pensando a lei e a quello successo poco prima..
  3. .
    Il mio nome è Marica ho 21 anni e vado all’università di medicina, vivo ormai in un appartamentino che divido con mia sorella maggiore Elisa, lei ha 29 e lavora come impiegata in un azienda. Io e mia sorella siamo delle ragazze molto belle, io dei lunghi capelli castani, occhi verdi, un culo molto sodo e rotondo e una 4 abbondante di seno, mia sorella è molto simile a me, o dovrei dire che io sono molto simile a lei, Elisa ha una quinta di seno, un sedere abbondante, dei capelli tinti di colore nero e come me degli occhi verdi.
    La storia che sto raccontando, mi è successa quando avevo 19 anni, che ha visto protagonista anche mia sorella. Tutto è iniziata una sera di novembre mia sorella mi aveva prestato la sua auto per andare alla festa di una mia collega di facoltà, la ragazza aveva un piccolo locale di proprietà della sua famiglia, arrivata alla festa venni subito accolta con molto affetto dalle mie colleghe e ci ritrovammo a bere, molto, la festa era piena di ragazzi alcuni dei quali si erano anche imbucati, ma non andavano di matto quindi la mia collega non li cacciò, la musica che aveva messo, sembrava la tipica musica da discoteca e tra una bevuta e l’altra la mia testa stava sempre più andando altrove. Ad un certo punto la mia collega mi disse che doveva andarsene che era successo qualcosa al suo ragazzo e accompagnata dalle altre due, mi accorsi che nel locale ero l’unica donna rimasta, c’erano 15 ragazzi ma non ero preoccupata mi sembravano tutti abbastanza educati, ad un certo punto tre di loro se ne andarono e rimanemmo in poco tempo in 10 persone. A quel punto dopo l’ennesimo bicchierino cominciai ad essere poco lucida, e a quel punto la musica si fermò e ad un tratto tutti gli uomini rimasti cominciarono a spogliarsi, e mi accerchiarono, uno di loro cominciò a strusciarsi contro di me anche un altro nelle mie spalle, sentivo qualcosa di duro che toccava il mio culo e mi resi subito conto che era il suo cazzo, tutti i loro cazzi erano diventati dritti e duri davanti ai miei occhi, tutti devo dire ben dotati, a quel punto uno di loro mi baciò sulla bocca mentre un altro mi toccava il seno, io mi eccitai sempre di più i miei capezzoli divennero duri e la mia fica sempre più bagnata, a quel punto mi fecero segno di inginocchiarmi, e io mi trovai davanti ai loro cazzi, subito incominciai a leccarli bene, due alla volta, la mia lingua girava attorno al loro glande, e scendevo dall’asta fino a mettergli tutti dentro la mia bocca, i loro mugugni mi fecero sempre di più eccitare e gli spompinavo con più foga, fino e farli entrare due insieme nella mia bocca, uno di loro mi disse:
    -la tua bocca è stupenda, e quasi meglio di una fica-;
    e un altro disse:
    -nessuna mi ha mai fatto un pompino come questo è divino-;
    Questi complimenti mi fecero sempre più eccitare, essere trattata da troia mi piaceva, di sicuro è l’effetto dell’alcol, e a quel punto diedi il meglio di me, misi uno dei loro cazzi tra le mie tette e incominciai a segarlo, altri due mi presero i capelli e li avvolsero intorno ai loro cazzi e cominciarono a segarsi, e ne avevo due in bocca, con la mia lingua che stava andando al massimo ad avvolgere i due cazzi che dall’eccitazione diventarono sempre più duri e turgidi fino a che i cinque che avevo attorno raggiunsero l’orgasmo e la loro sbora calda mi ricoprì i capelli, la bocca e il mio seno, solo a sentirla scorrere in tutto il mio corpo, mi causò un orgasmo, gli altri cinque si avvicinarono a me e mi fecero sdraiare il pavimento era bagnato per il mio sudore, e uno di loro mi mise due dita dentro la fica, e cominciò a muoverle, era bravissimo le sentivo tra le mie pareti vaginali e le sue dita che spingevano in alto, presi due cazzi e cominciai a segarli, l’eccitazione cresca sempre di più, il mio corpo divenne bollente, tolte le dita uno di loro si sdraiò sul pavimento mi fece cenno di salirgli sopra, io gli obbedì e feci entrale il suo cazzo nella mia fica che era ormai fradicia dei miei umori, sentì ogni cosa, il suo glande che era entrato e che occupava ogni angolo della mia vagina, fino a sentirlo tutto dentro, solo questo mi fece raggiungere l’orgasmo, a quel punto uno di loro disse:
    -questa è una vera troia e venuta solo facendolo entrare dentro-;
    in quel momento incominciai a muovermi e gli altri che mi avevano scopata prima erano lì a guardarmi mentre mi stavano fottendo e la cosa incominciò a piacermi sempre di più, io mi muovevo sempre con più forza, mi presero la testa e mi ficcarono in bocca un cazzo e con l’altra mano segavo, in quel momento sentì due dita bagnate entrarmi nel culo, le sentì muovere dentro il mio orifizio, e in quel momento lo sentì tutto dentro, la era ancora più eccitata e mugugnavo come una troia, dal piacere che mi inebriava tutto il mio corpo, mi presero le natiche e incominciarono a muoversi sempre più velocemente, io impazzivo i miei umori zampillavano dalla mia fica, incominciarono a muoversi a ritmo e sentivo i due cazzi che si sfioravano all’interno del mio corpo, io godevo e godevo e non pensavo più a nulla. I loro cazzi divennero sempre più duri e campì che stavano per venire, la mia fica e il mio culo cominciarono a stringerli sempre di più come se reclamassero la calda sborra, e a quel punto dissero:
    -sto per venire!!!! oHoooo HAHHH-;
    -Cazzo Vengoooo!!! AHhahh-;
    Marica:-Siiiiiii!!!!! Sborrate!!!! HAHHHHHHHHHHHHHAAAAAAAAAAAH!!! Siisiiiiiiiiiiiiiiii!!!-;
    sentì il loro sperma scorrere dentro di me, il mio seno e la mia bocca erano sudici, in quel momento gli altri che stavano aspettando mi presero e mi misero su un divano del locale, uno di loro mi disse:
    -Su bella. Prendilo in bocca-;
    mi mise il suo cazzone davanti alla bocca, e io lo cominciai a leccare, abbassai meglio la testa e lui me lo mise tutto in bocca, era così lungo che lo sentivo fino infondo alla mia gola ogni suo movimento mi faceva godere, era come se mi stesse scopando la fica, e sicuramente lo pensava anche lui, uno salì sopra di me e mise il suo cazzo sul mio seno e cominciò a sfregarlo contro, altri due presero le mie mani e si fecero segare, e un altro i miei piedi, li sentivo in tutto il mio corpo caldi duri e umidi, in quel momento mi tirarono fuori il cazzo dalla bocca mi sollevarono, uno di loro si sedette con il cazzo ben in tiro, e mi fecero scendere facendomi entrare il suo cazzo in culo, io godevo, e cominciai a dire:
    -O SIIIIIIIIII!!!!! Vi prego continuante!!!-;
    e loro cominciarono ad accontentarmi, e mi dissero uno a uno
    -allora!! Ti piace brutta troia-;
    Marica:-SII!!!! ooooohHOHOhoooooooooohooooooo!!! Cazzo!!!! Vi supplico scopatemi!!! Lo Voglio anche nella fica!!!!!!!-;
    -lo vuoi allora prendilo tutto!!!-;
    e sentì quel cazzone dentro la mia fica, lo sentivo tutto dentro, ero in estasi e si muovevano forte, sentivo la mia fica che zampillava, mi presero la testa e mi misero un cazzo in bocca, io mugugnavo come una troia, io gli incitavo urlavo di scoparmi,
    -hihohhhhhhhhhhooooooo!!!!!! Siiiiiiiiiiiiissiiiiiiiiiiiiiiiiiii!!! Fottetemi più forte!!!!!-;
    aumentarono il ritmo, e sentì che quello dentro il mio culo inondato di sperma, quello dentro la mia fica si muoveva più velocemente e mi prese in braccio continuandomi a scopare, un altro allargò bene il mio culo e altri due ci entrarono dentro, sentì dolore, mi stavano uscendo le lacrime, ma il piacere era così tanto che non sentì più nulla, io avvinghiai le mie gambe attorno all’uomo davanti a me, e loro continuarono a muoversi, io ormai ero immersa nel piacere, e in poco più di un paio di minuti raggiunsi l’orgasmo, loro mi seguirono all’istante, sentì la mia fica e il mio culo inondati, dalla loro calda sborra, mi distesero sul divano e tutti e 10 mi mesero i loro cazzi davanti e io mi voltai e allargai il culo, da cui stava colando sperma, e gli dissi:
    -Scopatemi!!! Rompetemi il culo!!-;
    uno dopo l’altro mi scoparono il culo, e la fica, la mia bocca si riempì di nuovo di cazzi, io succhiavo e bevevo tanta sborra che mi colava sul seno, in quel monto mi fecero entrare tre cazzi nel culo, e si muovevano e io godevo sempre di più
    Marica:-OOOOHHHHHHHHHOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!!!!Cazzzzzzzzo!!!!!!!AHAAAAAAAAAAAAAA-;
    in tutto quel movimento raggiunsero l’orgasmo, e sentì i loro cazzi esplodere dentro di me, io ero in estasi mi distesi a terra con gli ultimi di loro che mi schizzarono il loro sperma in tutto il corpo, io raccolsi un po’ di quella sborra e cominciai a leccarla, rimasi ferma sul pavimento, per una trentina di minuti, tutti se ne erano andatati, io mi rialzai e andai in bagno e mi pulì con la carta igienica, mi rivestì e andai in auto ancora con la testa altrove, ritornai a casa e mi coricai sul mio letto. Non raccontai la mia esperienza a nessuno ma non riuscì a dimenticare le emozioni che provai quella notte, ci sono state notti in cui io mi masturbavo ripensando a come mi avevano scopato a quei cazzi duri nella mia bocca e nella mia fica, che mi facevano sentire una troia, nonostante non lo ammettessi a me stessa mi sarebbe piaciuta un’altra notte come quella. Qualche tempo dopo i miei genitori rimasero a casa per capodanno, io venni invitata da mia sorella ad una festa di un suo conoscente, che più che altro era un conoscente di una mia amica, ma tralasciando ciò, ci ritrovammo in una casa al mare, bella grande, proprio a 10 metri dalla spiaggia, in quel posto c’erano musica alcol, a volontà, più di 30 persone erano alla festa, io avevo una minigonna rossa, con delle scarpe a tacco nere e una maglietta rossa con uno strascico sulla schiena, Elisa aveva delle scarpe con tacco blu con dei leggings neri con un abito da sera blu, appena arrivate cominciammo a bere quello che ci capitava, benché mia sorella avesse lo sguardo da donna vissuta e diligente, quando si trovava in queste circostanze le capitava di esagerare. Ormai erano le 23 di notte e io ed Elisa stavamo facendo le sceme ballando con dei bei ragazzi, mia sorella cominciò a sentirsi strana, uno di quei ragazzi le prese la mano e le disse che l’avrebbe accompagnata in bagno. Io ero rimasta a ballare con quei ragazzi la musica era sempre più forte e io mi lasciavo sempre di più andare in quel momento uno di quei ragazzi cominciò a strusciarsi su di me e sentivo il suo membro indurirsi sul mio culo, stavo per cedere, non so per quale motivo ma mi sottrassi e andai a cercare Elisa, salì per le scale dove c’erano due lunghi corridoi, andai in quello di sinistra e cominciai a sentire dei rumori provenire da una stanza, aprì leggermente la porta e vidi mia sorella in ginocchio che stava succhiando i cazzi di tre ragazzi, rimasi scioccata, lei era davanti a loro e con le sue labbra carnose, succhiava e leccava i loro membri, ancora vestita, vidi le loro mani toccarla, sia nel culo che sul seno, i sui mugugni si fecero sempre più forti, uno di loro disse:
    -su. Succhiamelo bene. Troia!!-;
    ed Elisa continuò portandoselo tutto dentro alla bocca, e massaggiandoli le palle, io nel vedere quella scena mi bagnai e non potei fare altro che toccarmi, il mio clitoride era duro, e con il mio dito lo toccavo fino a spostarmi all’entrata della mia fica, fino a farlo entrare completamente, ben presto anche i miei capezzoli divennero duri, nel mentre uno di quei ragazzo prese la testa di Elisa e le venne in bocca, mia sorella come un troia ingogliò tutta la sua sborra, io mi accostai ancora di più la porta nello spostarsi fece un rumore. Io venni scoperta, uno di quei ragazzi si avvicinò a me e con una risatina mi portò dagli altri, mi ritrovai affianco ad Elisa che era imbarazzata, uno di loro si mise proprio davanti a noi e con il suo cazzo ben in tiro ci disse di fargli un pompino, io guardai Elisa, e cominciai a fare il mio servizio, mia sorella mi guardò attentamente, mentre io avevo già inzuppato quel membro con la mia saliva, lui le prese la testa e l’avvicinò al suo cazzo, a quel punto io ed Elisa ci cimentammo in un servizio a due, Elisa si mise e a succhiagli le palle, mentre io avevo in bocca il suo cazzo, in seguito fu il turno di mia sorella, in quel momento condividemmo in due la sua cappella, con le nostre labbra che si sfioravano, a quel punto Elisa mi baciò infilandomi la sua lingua in bocca, io ero eccitata come non mai, la sua lingua che toccava la mia, io cominciai a toglierle il vestito e vidi il suo seno nudo davanti alla mia faccia, non potei fare a meno di leccargliele, e lei che mi diceva:
    -brava sorellina!!! AHHAHHHHHH! Succhiamele!!!-;
    io leccavo quel suo roseo e perfetto capezzolo che diventava sempre più duro ad ogni movimento della mia lingua, lei mi mise la mano sulla mia fica e cominciò a farmi un ditalino, divino, il più bello che mi sia mai stato fatto, non potei fare a meno di gemere, Elisa mi guardò negli occhi e questa volta fui io a baciarla, il nostro bacio era appassionato mi toglieva il respiro, e i quel momento uno di quei ragazzi mise il suo cazzo tra le nostre labbra e cominciò a strusciarlo, ci teneva le teste e lo sentivo muoversi caldo e duro, gli altri due si avvicinarono e cominciarono a masturbarci, in quel momento per il nostro pompino il ragazzo ci venne in faccia, ed io cominciai a leccare il suo sperma dalla faccia di Elisa, e ci ribaciammo nuovamente. Ci fecero stendere sul letto matrimoniale nella stanza, e ci accingemmo in un 69, io leccavo la fica bagnata di Elisa e lei cominciò a masturbarmi, i ragazzi si posizionarono in direzione della mia fica e di quella di mia sorella, ed entrarono, io lo sentì entrarmi tutto dentro e vidi mia sorella che si faceva scopare, vedevo il cazzo del tipo che si muoveva dentro e fuori la fica di Elisa e i suoi umori che mi scendevano in faccia, e lo stesso valeva per me, sentivo pomparmi la fica con forza, e io gemevo come una vera puttana. Mia sorella incominciò a leccarmi il clitoride ebbi un sobbalzo per il piacere, io feci lo stesso, eravamo immerse in quel momento, al diavolo tutto, quel piacere era l’unica cosa a cui pensavamo, i ragazzi ci diedero dei vibratori, non so da dove gli avessero tirati fuori e non mi importava, Elisa ne prese uno e me lo ficcò dentro la fica, con forza in modo violento cominciò a muoverlo, io adoravo quel brivido mi faceva contorcere dal piacere, io non volevo essere da meno ne presi due e li indirizzai nel culo di Elisa, entrarono tutti e due con facilità lei si fermò e cominciò ad urlare, stava godendo i sui umori mi bagnarono ancora il viso, cominciammo a leccarci sentivo che ormai stavo per raggiungere il più bell’orgasmo della mia vita, Elisa si fermò e si sedette, con ancora i vibratori dentro mi disse:
    -Marica vieni qui-;
    io mi avvicinai affidandomi completamente a lei, Elisa mi allargò le gambe e passò la sua fica sulla mia e cominciò a muoversi, quei movimenti io la guardavo, le afferrai il culo e lo avvicinai a me ci baciammo in un lungo bacio, i nostri seni che si toccavano, gememmo sempre più forte
    Marica:-aahaahhhhhhahhhh!! Elisa sto venendo!!!!-;
    Elisa:-Vieni!!!Vieni!!!AAAAAAAAAaahhhhhhhhhh-;
    raggiungemmo insieme l’orgasmo godendo come due troie. Eravamo ancora su di giri per quel piacere, che in men che non si dica, io ed Elisa ci ritrovammo circondate da più di 20 uomini, io guardai Elisa e le sorrisi con uno sguardo da porca e a quel punto cominciammo, io me ne presi 5 e mia sorella 8. Immediatamente senza neanche preavviso mi infilarono un cazzo in bocca, quasi mi soffocava, e gli altri due con i loro membri umidi cominciarono a strusciarli sul mio viso, uno mi mise a novanta e incominciò a sfregare la sua verga tra le mie natiche, quel calore era sempre più eccitante, volsi lo sguardo verso Elena e la vedevo maneggiare come una troia quattro cazzi, due infilati in bocca con la sua saliva che sgorgava, due erano sotto i suoi seni, era una scena così perversa che non mi sarei mai aspettata di vedere da una come lei. A quel punto mi sentì venire in bocca,il suo sperma mi colava dalla bocca e lo ingogliai tutto, il ragazzo mi baciò, poi sentì che stavano entrando nel mio culo, sentì afferrarmi le natiche e spingere forte, questo era molto grosso e sentivo il mio culo stringere quel cazzone, poi mi disse:
    -ti piace il mio cazzone troia-;
    io:-si lo adoro!! Cazzo mi piace!!-;
    -Guarda alla tua sinistra-;
    vidi mia sorella che si faceva sborrare su tutto il corpo, il seno era pieno si sperma con le dita lo raccolse e lo leccò, e passo al secondo gruppo, un ragazzo si distese e Elisa si inginocchiò su di lui fece entrare il cazzo del ragazzo dentro la sua fica, e cominciò a cavalcarlo, lui le prese le natiche dandogli degli schiaffi, e lei si muoveva sempre di più dicendo:
    -SI Cazzo!! Ahhhahhah! Ne voglio altri!-,
    uno di loro le mise il cazzo davanti e cominciò a spompinarlo, il ragazzo sotto di lei ebbe un forte orgasmo, e mia sorella urlò dal piaciere:
    -SIIIIIII!!!Cazzo!!! SIII!!!!!LO SENTO CHE MI RIEMPIE!!!! Sii!!!!!!! -;
    lei venne presa per le gambe da un ragazzo, cominciò a leccarle il culo, mentre uno si stava facendo una spagnola con il seno di Elisa, e lei che lo leccava, in quel momento altri due ragazzi si misero davanti a me e cominciai a spompinarli, in un attimo il ragazzo dietro di me mi afferrò il culo e mi riempì di sperma, in men che non si dica venne messa a 90 mi alzarono la gamba e due di loro mi misero un cazzo nella fica e nel culo, ero completamente assuefatta dal piacere, il mio occhi mi ricadde su Elisa e la vidi che si stava facendo sfondare il culo da un ragazzo, con le gambe in alto e che ondulavano ad ogni movimento. Elisa che come una troia ansimava zuppa del suo sudore e del loro sperma
    Elisa:-OOH!!SIIIIIIIIIISIIIIIIIII!NON FERMATEVIII!-;
    in quel momento il ragazzo la prese in braccio altri due si misero l’uno vicino all’altro e le entrarono insieme nel culo, Elisa sbottò in un urlo, anche gli altri a sentirla a vederla si eccitarono ancora di più e mi scoparono ancora con più foga, io godevo e urlavo, mi sembrava di stare in un paradiso senza fine, ed Elisa era lì a urlare e imprecare, uno di loro mi disse:
    -vuoi che te lo facciamo anche a te!? Vuoi essere una troia come tua sorella?!!-;
    io risposi:-SIII!! FATEMI SENTIRE UNA TROIA!!!-;
    e in quel momento sentì un grosso didlo nel culo e sentì i loro cazzi entrami nella fica
    -O MIO DIO!!! SIII!!!! ROMPETEMELA BASTARDI!!!-;
    loro si muovevano come delle bestie e ad ogni loro colpo mi sembrava di svenire per il piacere, ero fradicia di sudore, in quel piacere vidi mia sorella affianco a me che le stavano sborrando in bocca e dentro il suo culone, Elisa si mise a carponi allargandosi il culo e disse:
    -su riempitemi di sborra!!! La voglio tutta!!!-;
    uno davanti e uno dietro si rimisero a scoparla, io sentì scoparmi ancora più forte e capì dai loro grugniti da animali che stavano per venire,
    ragazzi:-ti stiamo per riempire !!! BRUTTA TROIA!!!-;
    Marica:-DIO!!DIO!!!SISIIISI!!!!!-;
    mi sentì il loro caldo sperma scorrere dentro di me, ero in estasi, vedevo Elisa immersa in quel piacere in quei cazzi, mi avvicinai a lei la baciai, infilandole la lingua in bocca. Ad un tratto sentì un grosso cazzo entrarmi nel culo Elisa mi mise una mano dietro la nuca e mi avvicino a se infilandomi ancora di più la lingua in bocca, ci staccammo per riprendere fiato ci misero una davanti all’altra e ci dissero,
    :-ora vi faremo divertire brutte troie-;
    due di loro si misero l’uno affianco all’altro e ci dissero di cavalcarli, i mi feci entrare quel bel cazzo nella fica e per poco non ebbi un orgasmo a sentirlo scendere dentro, Elisa invece ebbe subito un orgasmo, altri due si misero dietro di noi ed entrarono nei nostri culi, mentre l’ultimo ci mise il suo cazzo davanti, guardò e ci disse:
    -succhiate!!-;
    lo leccammo insieme mentre gli altri 4 ci muovevano facendosi godere ad ogni movimento, il mio culo e la mia fica erano trapanati, vedevo nello sguardo di Elisa pieno di piacere, mia sorella si infilò quel cazzone in bocca facendolo scendere fino alle palle, lui gli afferro la testa e lo spinse ancora più dentro, quasi fino a farla soffocare, fino a inondarle la bocca del suo sperma, baciai subito Elisa per raccogliere quella sborra, in quel momento sentì il mio culo riempirsi di sperma, mentre l’altro ancora grugniva, mia sorella si stacco da me e con lo sguardo da porca mi disse:
    -voglio godere ancora-;
    io le risposi:

    -Elisa sei una troia-;

    lei si mise a ridere, uno di quei ragazzi ci mise davanti un fallo di gomma nero, e ci disse:

    -con questo avremo un gran finale-;

    mi distesi a terra infilandomelo nella fica ed Elisa si mise a cavalcioni sopra di me e se lo fece entrare tutto dentro, urlammo di piacere

    Elisa:-MIO DIO SORELLINA!!!! STO MORENDO!!!-;

    Marica:-SI!! CONTINUA A MUOVERTI!!!-;

    i ragazzi rimasti si posizionarono, uno sotto di me entrando nel mio culo e l’altro dentro mia sorella, e gli ultimi nelle nostre bocche, si muovevano come dei forsennati stringendoci sempre più forte, toccando i nostri seni, ormai fradici e sudati, io ed Elisa ci guardammo e capimmo che eravamo vicine all’orgasmo ci stringemmo di più con quel fallo che ci univa ed era sempre più zuppo dei nostri umori. I ragazzi si muovevano con più forza e urlarono dal piacere inondando ci del loro sperma, a quel punto raggiungemmo l’orgasmo

    Elisa:-SIIISIIIII!! STO VENENDOOOOOOOOOO!!! SIIIIIIII!!!-;

    io:-OOOOOOO!!!SIIIIIIIII !!!!!!!!!-;

    quel liquido caldo scorreva dentro di noi, io ero sfinita , e rividi i ragazzi davanti a noi, io guardai mia sorella e lei sorrise, apri le gambe e disse
    -divertitevi quanto volete, porci!!-;
    e ricominciarono a scoparci tutti ci erano entrati diverse volte sia nella fica che nel suo culo, io ero ormai fuori di mi invasa dal piacere, un piacere che non avrei più provato, gli altri razzi ci misero a pecora e a turno ci sborrarono nel culo e nella fica, io ed Elisa eravamo così tanto piene che il loro sperma straboccava dalla fica e dal culo, io mi avvicinai a la bacia, concludendo così quella notte. La mattia sia io che mia sorella eravamo distrutte, la fica mi faceva male, quanto il mio culo, ed Elisa non era da meno, verso le 10 salimmo in auto e ce ne andammo, durante il tragitto, io imbarazzata per quella notte non osavo dir parola, mezz’ora dopo quel silenzio mi feci coraggio e disse:
    -Elisa. Ascolta riguardo a ieri io-;
    Elisa si fermo in una piazzola di sosta, si volto verso di me e mi bacio, e disse:
    -sorellina quella di ieri è stata la notte più bella della mia vita. Ora non siamo più solo sorelle. Voglio ancora sentire la tua lingua e succhiati il tuo bel seno-;
    Marica:-ti amo!-;
    Elisa:-ti amo anch’io-;
    Tornate a casa le nostre vite cambiarono, ogni volta che eravamo sole facevamo sesso e ritornavamo le zoccole di quella notte, anche a distanza di anni lo facciamo ancora e non solo tra noi, ma insieme ai nostri fidanzati e certe volte insieme a numeroso gruppo di amici, vogliamo goderci la vita finché possiamo, io non vedo l’ora che si sposi e abbia un bambino così potremo divertici anche con lui.
  4. .
    Siamo onesti con noi stessi, anzi, dovrei parlare al femminile, siamo oneste con noi stesse: se ci prude, ce la grattiamo! Proprio così, almeno su questo non esiste la parità dei sessi, la masturbazione sembra che sia tangibile (parola non scelta a caso) per l'uomo, ma non per la donna. In altri termini, tra uomini spesso si parla (spesso scherzando, ma non sempre) di farsi una sega dopo una giornata intensa di lavoro o dopo aver visto una bella gnocca per strada. Frasi del tipo «ora torno a casa, mi faccio una bella sega e poi TV tutto il giorno», o «hai visto quella nuova collega? Che fica... ce l'ho già duro... appena torno a casa gli faccio una bella dedica» almeno una volta noi uomini l'abbiamo detta e/o sentita dire! Ma se lo domandi ad una ragazza, ad una donna, tutte si chiudono a riccio, tutte sembra che non lo fanno, che non si toccano. Ma non è così, ed ora vi dico qualcosa che nella mia lunga esperienza con le donne è venuta fuori cercando di fare un po' di luce in questo argomento molto vasto ed a molti/molte sconosciuto.
    Diciamolo subito, perchè questo almeno in parte è vero, la masturbazione per le donne è tutta da scoprire, infatti le stesse donne riescono a scoprire la loro preferenza solo dopo diverso tempo e diverse esperienze. Sono certo che quanto sto per scrivere (come già successo con il mio "Manuale" che trovate qui sul mio sito dal titolo "Come avere un'abbondante schizzata") sarà utile anche a qualcuna di voi e non sarà solo una curiosità per gli uomini che mi stanno leggendo, quindi speriamo che io possa aiutarvi a farvi vivere la masturbazione in modo più soddisfacente e privo di sensi di colpa. Da dove parto? Certo, se qualcuno chiedesse ad un'altra persona come si masturba un uomo (o se lo si chiedesse ad una donna) tutti saprebbero rispondere: "un uomo si masturba facendo scivolare la mano avanti ed indietro lungo il proprio pisello". Si, forse in parte è vero, anche se non è proprio del tutto così. Comunque se volete avere un'idea di altri sistemi per segare un uomo, cercate qui sul mio sito "Le mie prime masturbazioni" e "Le mie prime masturbazioni - Vecchi ricordi", oppure "Un centro benessere con massaggi & servizi particolari". Ma non sono qui per fare un elenco dei miei vecchi articoli, se li volete leggere sfogliate la sezione «Diario» o «Racconti», ora sono qui per parlarvi della masturbazione femminile che (OK... questa è l'ultima che cito i mie scritti) potete comunque "ripassare" nel mio romanzo "Manila e le sue prime esperienze" sempre qui sul mio sito. Fine. Vado avanti con questo articolo.
    Conosco la vostra domanda principale: "Come si toccano intimamente le donne?".
    La forma piu' comune di masturbazione femminile è la stimolazione del clitoride, del monte di Venere o delle labbra vaginali mediante sfregamento più o meno lieve. La pressione che si esercita sulla prorpia intimità, è anch'essa una variabile per avere più o meno piace. La stimolazione del clitoride può essere eseguita direttamente sfregando o manipolando lo stesso corpo del clitoride, oppure indirettamente con una pressione sul monte di Venere e/o lo stiramento delle labbra vaginali. Il glande del clitoride viene di rado stimolato direttamente in quanto è molto sensibile. Se la stimolazione clitoridea viene praticata in un'unica zona per lungo tempo, o se si stimola intensamente un unico punto, le sensazioni piacevoli possono
    attenuarsi, perchè la zona si intorpidisce leggermente ed in pratica si ha una certa assuefazione con un conseguente "non godimento".
    É comunque interessante notare che a dispetto di credenze popolari, pochissime donne si masturbano mediante l'inserzione di un oggetto nella vagina come piselli di plastica o banane (lo fa solo il 20% secondo una ricerca di una nota rivista femminile). Le altre usano metodi che ai (alle) più sembrano sconosciuti o sottovalutati. Una piccola parte, ad esempio, prova grande piacere anche stimolandosi il seno. Toccarsi le proprie tette a molte donne sembra provocare anche dei piccoli orgasmi, oltre ad una lieve "eiaculazione" di liquido bianco che esce dai capezzoli e che provoca più una soddisfazione visiva (soprattutto se vi è uno spettatore uomo) che un reale orgasmo per lei. La maggior parte delle donne si masturba in posizione supina, mentre alcune preferiscono stare in piedi o sedute. Altre preferiscono sfregare i propri genitali contro un oggetto come un cuscino, una sedia, la spalliera del letto o la maniglia della porta. Come variante, alcune strusciano i propri genitali sul velluto, la pelliccia, la seta o qualsiasi altro materiale soffice.
    Le donne, comunque, almeno sulla masturbazione, secondo me hanno un vantaggio in più. Mi spiego meglio, noi uomini se decidiamo di masturbarci, abbiamo bisogno di un posto dove poter espellere poi lo sperma, quindi di un bagno o un posto all'aperto isolato dove liberarci del carico. Se lo facciamo di sera, sotto le coperte, da soli o con la nostra ragazza accanto che dorme, è meglio tenere a portata di mano un fazzoletto o un calzino per la calda crema che inevitabilmente verrà fuori. Ma anche se ci capiterà di trovarci in un accogliente ristorante, seduti con la nostra lei particolarmente disinibita, che allungherà la sua gamba sotto il tavolo per masturbarci attraverso i pantaloni con il suo piedino, avremo qualche problema (non so a voi, ma a me è capitato di venire nei pantaloni in una situazione analoga e tirarsene fuori, dopo aver goduto, con lo sperma che cola da tutte le parti, non è semplice). Per le donne, non è così. Su questo hanno sicuramente un vantaggio in più. Loro possono masturbarsi dove vogliono, quando vogliono e come vogliono, senza controindicazioni. Al massimo la loro fica diventerà bagnata, fradicia, ma niente che un normale slip (per chi lo indossa) non possa assorbire. Questo è in assoluto un particolare da non sottovalutare, come scritto all'inzio dell'articolo, "se a loro gli prude, possono grattarsela in qualunque momento".
    Sul Bus o la Metro, possono toccarsi senza destare sospetti, sempre che un gemito non le tradisca, o stringendo le cosce l'una contro l'altra ritmicamente sfregando le grandi labbra.
    Possono andare in bici indossando dei pantaloncini aderenti e pedalando, stringere un po' di più le gambe in modo tale che la loro fica a contatto con il sellino si stimoli ad ogni pedalata (non a caso in alcuni Paesi del mondo con mentalità ristretta, alle donne è proibito andare in bicicletta per questo motivo).
    Oppure posso masturbarsi in ufficio da dietro la scrivania, magari facendo scivolare tra un contratto e l'altro la mano in mezzo alle gambe.
    Insomma, è innegabile che per le donne almeno masturbarsi, implica un disagio in meno in termini di privacy (io se decido di farmi una sega, devo pensare anche dove "buttare" il mio sperma.
    La domanda successiva a "come si toccano le donne" è "cosa usano le donne per masturbarsi?".
    Parlandone con un'amica tempo fa, ho scoperto che anche loro preferiscono il massaggio idrico della regione genitale e perineale. In pratica usando il classico "doccino" della vasca, dopo aver regolato temperatura dell'acqua e pressione, dirigono il getto in mezzo alle gambe provocandogli in tempi brevi orgasmi multipli. Anche l'uso di olio e lozioni sono abbastanza comuni, mettendone un pò sulle mani e passando le stesse in mezzo allo spacco della fica, provoca piaceri in tempi brevi, ma in genere questa pratica è già un aspetto secondario dell'esperienza della masturbazione. Successivamente con il diminuire della disinformazione e delle inibizioni femminili riguardo la masturbazione, è andato diffondendosi anche l'uso dei vibro massaggiatori per intensificare le sensazioni erotiche. Esistono diversi tipi di vibratori che si differenziano per misura, forma e disegno. Alcuni sono cilindrici e simili ad un pene, altri offrono una possibilità di scelta nel tipo di stimolazione. Infatti si possono comprare (per le più timide esiste l'ordine su vari siti On Line con spediziome anonima) anche stimolatori simili ad un pene, ma "doppi". In pratica si ha un oggetto con due piselli, uno di norma più corto rispetto all'altro, che vengono inseriti simultanemente nella vagina e nell'ano femminile. L'intensità della vibrazione di questi oggetti, aiuterà la donna a raggiungere più facilmente l'orgasmo durante l'autostimolazione elettrica. Tuttavia l'orgasmo provocato alquanto velocemente dal vibratore, può creare problemi. Se una donna usa spesso questi mezzi meccanici per raggiungere in fretta l'orgasmo, non riuscirà ad apprezzare le varie fasi dell'eccitamento sessuale ed il conseguente rilassamento. In effetti, il suo piacere può in tal caso diminuire, lasciandole un senso di frustrazione o di irrequietezza (se avete letto i miei racconti precedenti qui sul mio sito, prometto che è l'ultima volta che ve lo ricordo, saprete per esperienza che sia la masturbazione femminile che maschile, per dare il massimo del piacere, devono essere fatte senza fretta e prendendosi i giusti tempi, senza correre). L'uso del vibratore va comunque considerato obiettivamente per come è vissuto da ciascuna donna: un giocattolo, un "ponte", un sostegno, un mezzo per ottenere la risposta sessuale desiderata, oppure la sostituzione di un partner assente in un momento di bisogno. L'aspetto più importante e dunque l'obiettività, poiche' l'abuso del vibratore, come l'abuso di cibo, o alcohol, può essere un mezzo per mascherare esigenze reali e sentimenti genuini.
    Oltre al vibratore, comunque, per masturbare la propria vagina, esistono altri oggetti che si possono inserire all'interno di essa: ci sono peni in plastica di ogni forma, misura e colore, o strumenti costituiti da una coppia di palline in metallo che si inseriscono nella vagina provocando la stimolazione rotolando le sfere una contro l'altra.
    Riassumendo quindi, posso raggruppare in dieci diverse categorie i metodi che l'altra metà del cielo usa per masturbarsi:
    ♡ Masturbazione Classica, che secondo Cirimna Carollo nel suo "Lezioni d'Amore", scrive che "la maggior parte delle donne si masturba strofinando il clitoride con il dito". Contrariamente insomma a quanto credono i maschietti più profani, che immaginano la masturbazione femminile come "autopenetrazione".
    ♡ Penetrazione Con Le Dita, una variante della masturbazione classica con le dita strofinate sul clitoride, è quella delle dita usate per penetrare la vagina. Può servire a dare un brivido in più in alternanza o in accoppiata con il ditalino tradizionale. In pratica inserendo un dito in più, il corridoio vaginale si apre maggiromente e la forza esercitata dalla donna è maggiore e più vigorosa (violenta).
    ♡ Senza Dita, avete letto bene, senza dita, come gli uomini possono masturbarsi senza mani, strofinando il pene sul letto e simulando l'atto sessuale, così anche le donne possono farlo stando pancia in giù, o in altre posizioni in cui sia possibile sfregare il monte di venere contro una superficie adatta e quindi muovendo il bacino.
    ♡ Penetrazione Artificiale, come già detto, falli artificiali di tutte le dimensioni, forme o colori. Quasi tutti vibrano, alcuni eiaculano, si... avete letto bene anche qui, alcuni schizzano... schizzano pure liquidi caldi grazie ad una pompetta, ce ne sono di grossi per la penetrazione vaginale, di più piccoli per quella anale e di doppi per la penetrazione contemporanea. La vibrazione può essere praticata anche solo sul clitoride.
    ♡ Il Vibrino, si tratta di un attrezzo molto diverso dai vibratori tradizionali e dai falli artificiali. Ne ho visto uno che sembrava in tutto e per tutto un rossetto, da tenere in borsetta. In realtà si trattava di un Micro Vibratore clitorideo. Cioè da usare non già per la penetrazione, ma solo per tintillare il clitoride. Piccolo e pratico, passa inosservato in tasca o nella borsa e si può portare dappertutto.
    ♡ Palline Cinesi, come già scritto, sono due palline (di metallo o di plastica) delle dimensioni di palline da ping-pong o da golf. Solo collegate con un filo, tipo tampax, si infilano nella vagina ed il filo esce fuori. All'interno hanno un peso bascullante che si sposta e le fa ondeggiare. La donna può tenersele per ore all'interno andando in tram o in ufficio ed essere continuamente sollecitata ed eccitata, anzi, più cammina e si muove più i pesi bascullanti all'interno delle palle si muovono facendole provare piacere. Anche qui, il vantaggio di non espellere liquidi come per gli uomini durante l'orgasmo, fa si che la donna possa procurarsi un lento godimento durante (se resiste) la giornata. Per toglierle basta tirare il filo.
    ♡ Ortaggi ed altri oggetti, cioè oltre ai giocattoli (toys) deputati allo scopo, la fantasia delle donne non ha limite nel tipo di oggetti con cui autopenetrarsi per masturbarsi. Il classico è il ricorso alla banana, allo zucchino o alla melanzana, ma anche cetrioli o frutti come le pere possono servire all'occorrenza. C'è chi si masturba con i limoni e le arance. Poi ci sono le candele, i manici di scopa, i soprammobili, i peluche. Il nostro consiglio è sempre quello di coprirli con un profilattico, sia per igiene che per sicurezza.
    ♡ Vibrazioni, che ricordo sono ovunque... sedersi sul sedile dell'autobus che dà proprio sulla ruota è il modo più semplice per le donne che usano i mezzi pubblici per masturbarsi durante i viaggi, o usare la bici se il posto di lavoro non è lontano (magari prendendo di tanto qualche buca per dare dei colpetti lì alla vagina). Ma c'è chi si siede anche sulla classica lavatrice mentre fa la centrifuga. Tenere le gambe strette facilita come sempre.
    ♡ Il pensiero, non è uno scherzo paragonare i pensieri erotici delle donne a una vera e propria forma di masturbazione. L'ho lasciato per ultimo, non per importanza, bensì perchè è sottovalutato, perchè senza la fantasia, la voglia, l'eccitazione, tutto quanto scritto sopra, non funzionerebbe molto bene.
    Non dimentichiamoci poi che la masturbazione femminile, è completamente differente da quella dell'uomo. Da qualche parte ho letto che "le ragazze (donne) si comportano in modo diverso perchè elaborano l'eccitazione in modi diversi, mancando l'approvazione sociale di cui godono i maschi, l'eccitazione erotica passa attraverso numerosi filtri e censure. In generale l'erotismo nei ragazzi (uomini) produce il desiderio di avere un rapporto sessuale, mentre nelle ragazze stimola la seduzione, cioè l'aspirazione consapevole o inconsapevole di attirare i ragazzi provocando in loro il desiderio. Ad un ragazzo basta guardare dei giornaletti porno, una ragazza che passeggia svestita, per avviare le proprie fantasie sessuali, mentre in una donna può bastare attirare uno sguardo dell'altro sesso per appagare il suo desiderio più o meno consapevole di piacere".
    Insomma, la masturbazione femminile nasconde molti segreti e spero con questo articolo di averne svelati (o riscoperti) un po' che magari a molti (molte) di voi, erano sconosciuti. Ma... un momento, avevo scritto che potevo raggruppare in dieci diverse categorie i metodi che le donne usano per procurarsi piacere da sole, ecco l'ultimo:
    ♡ Anche nel caso delle donne, sono più di dieci i sistemi per masturbarsi. Non ho parlato delle carezze (solo carezze) su tutto il corpo. Non dell'autopenetrazione anale, non dell'oxygen regulation, non dell'autopenetrazione vaginale e nemmeno del piercing sui capezzoli o alle grandi e piccole labbra come forma di costante sensibilizzazione delle zone erogene! Le carezze, le carrezze, magari anche un po' più audaci da "quelle parti", sono una forma di piacere che le donne apprezzano tantissimo, sia che vengano fatte da loro stesse, sia che venganomfatte (soprattutto) dall'uomo che hanno vicino, magari anche per una sola notte.
    Comunque la mia lista non finisce a dieci e la masturbazione femminile non si può raggruppare in sole dieci categorie, ma questo articolo finisce qui, per ora... quindi non mi resta che concludere e salutarvi, ma se qualcuna... qualcuna di voi donne, volesse continuare la "lista", si accomodi. La mia E-Mail è qui sotto, sentitevi libere di raccontarmi le vostre fantasie quando siete sole, io sono una persona a cui piace imparare sempre nuove cose... specialmente sull'Universo Femminile!
  5. .
    “Michela hai portato i due cd alla tua amica? ”
    “Si ci sono andata ieri e ti ringrazia”
    Mia sorella è quella che ogni fratello desidera una ragazza non rompipalle e all'occorrenza una ottima complice, siamo gemelli ed esiste fra noi una sorta di mutua assistenza che ci porta ad aiutarci a soffrire e gioire spontaneamente senza regole ed interessi particolari siamo come guidati da un istinto naturale puro e sincero fin dalla nascita.

    Come tutte le mattine ci stiamo preparando per andare a scuola, è la solita routine, si ripete ogni giorno con una consueta regolarità ben programmata e definita al secondo.... prima l'uso del bagno poi la seguente vestizione, infine la colazione e per ultimo la camminata verso la fermata del bus una sorta di rito che ci accompagna fin dai tempi della scuola elementare e si protrae nell'arco degli anni fino ai giorni nostri, in completa libertà, indipendenti, e soprattutto autonomi senza l'assillo dei genitori.

    Non si tratta di una scelta imposta dalla nostra volontà ma di un puro semplice calcolo di tempi dovuti ai lavori di nostra madre e nostro padre e mentre la mamma è impegnata in turni massacranti presso l'ospedale cittadino, papà e sempre in giro per il territorio nazionale a bordo del suo camion.

    Michela smangiucchiando una ciambella è già è al telefono con la sua amica del cuore, mi chiedo perché la cosa non mi sorprende dal momento che sta usando il mio cellulare, la guardo con aria leggermente scocciata, ma non ho il tempo di dire nulla, la sua sagacia nel prevenire i miei rimbrotti è veramente proverbiale.
    “Fratellino, ho preso una ciambellina anche per te tieni pulcino” il tutto accompagnato da un sorriso disarmante e da una voce squillante.
    “Michela se tu non fossi mia sorella ti sculaccerei” una frase gettata lì in forma simbolica ma che comunque dimostra tutto il bene e l'amore che provo per lei.

    La bella giornata di primavera tiepida e luminosa è un invito a tutto eccetto che andare a scuola, mia sorella cammina davanti a me e sculettando nei suoi jeans si addentra nella ressa degli studenti, e come per magia sia perché quello è il nostro ultimo anno ma sopratutto perché è una bella ragazza tutti le cedono il passo, lasciando dietro di se un brusio di commenti di ammirazione e d'invidia.

    Il mio amico Sandro mi viene incontro preoccupato.
    “Marco ho l'interrogazione di scienze e non so un cazzo”
    “E a me che me ne frega? Sono cazzi tuoi”
    “Dai Marco bigiamo la scuola ed andiamo in sala giochi”
    “Ma dai Sandro e terza volta che ti seguo ora basta dai!!! poi mia madre mi fa delle seghe per tutte queste assenze”
    “Dai l'ultima volta”
    So che è sbagliato e non vorrei farlo ma Sandro è il mio migliore amico e per l'ennesima volta lo seguo in questa sua debacle scolastica.

    Mentre lui è impegnato con una Slot Machine io ripasso alcune pagine di scienze dal momento che domani verrò sicuramente interrogato, sono intento nella lettura quando una mano si appoggia sulla mia spalla, mi giro di scatto e mia sorella Michela ridendo dice.
    “Anche tu qui fratellino”
    rimango sorpreso e anche un poco arrabbiato
    “Ma perché hai bigiato le lezioni? “ le chiedo con aria severa.
    Lei guardandomi divertita non si scompone
    “Avevo il compito di matematica, e tu brutto stronzo allora che ci fai qui?”
    Per un attimo ci guardiamo negli occhi poi scoppiamo in una risata.
    “Ma dai Michela.....tu non devi fare sboccia alle lezioni se la mamma lo sa s'incazza”
    “Se non glielo dici tu lei non saprà nulla”
    La sua risposta e semplice ma vera.
    “Ok, dai Michela prendiamo l'autobus ed andiamo a Marina di Ravenna, almeno siamo sicuri di non incontrare nessuno”
    “OK ci sto”

    Saluto Sandro intento a dissanguarsi con una di quelle dannate macchinette ed assieme a mia sorella saliamo sul Bus numero 70 con destinazione la zona balneare.
    Il mare è calmo, il tepore del sole dopo la pausa invernale da una sensazione di benessere e libertà il tutto ci colpisce direttamente dandoci una voglia di correre per la spiaggia di toglierci da dosso il peso dell'inverno.

    Abbraccio con forza mia sorella lei mi guarda e sorride.
    “Proprio come due fidanzatini ehh!!” la sua voce e da classica presa in giro.
    “Si cara sorellina come due fidanzatini” rispondo io nello stesso tono.

    Facciamo un lungo tragitto a ridosso del bagnasciuga rimanendo muti e silenziosi la luce dirompente del mattino ci fa godere di queste immagini dalle tinte gentili e soft, sento Michela stringersi ancora più forte a me, le sue mani cercano le mie ed insieme corriamo per la spiaggia .
    Lei non dice nulla ma chissà quali pensieri e sensazioni passano per la sua testolina istintivamente la bacio sulla guancia, lei si ferma e mi accarezza il volto e a sua volta alzandosi in punta dei piedi mi bacia...ma non sulla guancia sulla bocca.

    “Che c'è sorellina hai bisogno di coccole”

    Rimango perplesso e scombussolato, lei si rende conto che la sua azione non ha avuto l'effetto voluto pertanto ripete l'azione con decisione, sento una vibrazione improvvisa e una leggera eccitazione prendermi, fra me e me penso.
    “Cazzo mia sorella mi ha baciato sulla bocca e mi è piaciuto..... ma che cosa mi piglia?”

    Lei e davanti a me sorridente che mi fissa divertita, l'osservo con occhio indagatore in un attimo vedo quello che per anni non sono riuscito a catalizzare, una ragazza carina con una coda di cavallo bionda, un seno piccolo ma ben fatto un corpo aggraziato e sensuale, sento scattare dentro me un cataclisma di strane sensazione di voglie represse di desideri immorali ora sono io che mi avvicino e poso le mie labbra sulle sue in un bacio sensuale.

    Le nostre lingue si toccano s'intrecciano in un vorticoso balletto la mia eccitazione è evidente al punto che una coppia di nostri coetanei passandoci accanto ridono e il ragazzo rivolto a me dice con fare sarcastico.
    “Amico ti conviene calmarti altrimenti la metti incinta”
    Michela ride della battuta ma il tutto dura una frazione di secondo, quando le mie mani accarezzano il seno e i glutei in profondità la sua libido la fa gemere di piacere.

    “Marco mi sto bagnando la passera”

    Questa sua frase mi fa salire la pressione a mille.... ho voglia, una voglia tremenda di scoparmi mia sorella, il mio cazzo preme sulla stoffa dei jeans e pulsa fortemente velocemente ci dirigiamo verso le cabine di uno stabilimento balneare, sono tutte chiuse ma alla fine riesco a trovarne una aperta probabilmente forzata da qualche extracomunitario in cerca di un riparo, entriamo nell'angusto locale le mie mani spogliano mia sorella nella fretta e nell'impazienza smaglio i collant di Michela le sfilo le mutandine di pizzo nere lasciandola nuda dalla vita in giù con occhio indagatore controllo per un'ultima volta che nessuno ci disturbi poi le mie mani accarezzano le sue cosce, il suo inguine, con avidità le infilo le mani sotto il maglioncino alla ricerca delle tettine le sollevo il reggiseno senza sganciarlo mi approprio del suo petto con bramosia appoggio le mie labbra su quella parte anatomica che il freddo ha fatto inturgidire, i suoi capezzoli diventano piccoli e raggrinziti, la mia bocca succhia lecca e morde i rosei bottoncini con cupidigia, mentre la cerniera dei miei jeans viene slacciata sento l'aria fresca solleticarmi il cazzo le sue mani manipolano la mia cappella e lo avvolgono in tutta la sua lunghezza, il volto di mia sorella è trasfigurato i suoi occhi esprimono libidine allo stato puro.

    “Dai fratellino bravo cosi... dopo me lo metti dentro la figa, vero?....dai porco toccami la passera ho bisogno di sentire qualcosa dentro voglio che tu mi riempia la pancia di sborra”

    Non me lo faccio ripetere due volte violo l'ingresso della parte più sensibile del suo corpo scivolando dentro di lei, un mare di umori caldi e ribollenti avvolgono le mie dita e in breve tempo ho le mani che colano prodotto vaginale.
    “Cosi Marco dai dai....cosi... senti come sbrodolo fratello, sono una porca e tu un maiale perché vuoi chiavare tua sorella ”

    Michela sembra aver il senno dalla sua bocca escono frasi e parole che eccitano la mia libido portandomi su valori eccelsi di perversione le rispondo chiamandola troia, vacca, puttanella, in perfetta sintonia con il suo linguaggio

    Il posto limitato m'impone come unica posizione quella seduta Michela si siede sopra me posizionandosi con delicatezza sul mio pene sento le pareti della figa aprirsi delicatamente il mio cazzo scivola con facilità dentro il suo utero, il suo saliscendi diventa prima come un massaggio per il mio uccello poi man mano che la lubrificazione si accentua il ritmo s'impenna e diventa sempre più ossessivo sento dolore ai testicoli la prego di attenuare l'andatura, ma lei in piena estasi erotica non sente minimamente la mia preghiera, mi trovo costretto a guidarla tenendola per i fianchi ad una cadenza più accettabile, siamo stretti avvinghiati fusi in unico corpo ci baciamo incitandoci a vicenda poi una sensazione di calore parte dai nostri inguini e s'irradia per tutto il corpo, è uno stimolo e una sensazione sublime che dalle nostre viscere ci pervade simultaneamente, vengo dentro la pancia di Michela con un urlo liberatorio seguito da un suo rantolo di piacere, provo una gioia immensa ad averla posseduta, la sensazione di potere e godimento quando le sono venuto dentro è stata la sublimazione del dominio su di lei, il piacere eccelso di sentire la sua carne vibrare fra le mie dita mi ha elevato per un attimo a depositario unico del suo corpo

    Per alcuni minuti il mio corpo rimane inanimato stremato, stanco,accanto al suo ma meravigliosamente felice, poi con infinita lentezza le pulisco i residui biologici del mio seme dalla sua vagina godendo intimamente di questo rapporto nato per puro caso in una mattina di Marzo inoltrato, ci guardiamo rilassati con affetto e con amore, il suo sorriso mi dona felicità i teneri baci che ne seguono sono come l' ultimo sigillo di un episodio che rimarrà isolato e di conseguenza irripetibile per nostra comune volontà.

    Quella che può sembrare una storia raccontata in fretta e furia è invece la cronistoria dell'unico rapporto sessuale avuto con mia sorella cinque anni fa quando facevamo l'ultimo anno di liceo.
    Ora siamo tutti e due sposati e dopo quell'avventura non si sono verificati altri rapporti incestuosi anche se a volte ritrovandoci da soli lontani da occhi indiscreti non disdegniamo di ricordare quegli attimi di passione accompagnati da qualche palpeggiamento non proprio fraterno.
  6. .
    Frequentavo il corso universitario per diventare infermiere, ed avevo cominciato a conoscere i miei compagni di corso. Quasi tutti venivano dalla provincia tranne tre suore novizie, due erano filippine ed una era slava.
    Sono un tipo che di solito lega subito con il gruppo, dicono sia divertente, sempre disponibile e poi il mio aspetto credo mi abbia dato una mano, specialmente con l'altro sesso.
    Quando avevo qualche difficoltà con qualche materia mi bastava chiedere aiuto ad una delle mie compagne e trovavo subito il necessario supporto a superarla.
    Un giorno però, dovendo dare urologia, ebbi qualche difficoltà a trovare una collega disposta ad aiutarmi, a causa del fatto che la materia era complessa di suo e nessuna collega si sentiva così preparata da offrirsi come insegnante.
    Avevo perso le speranze di ricevere ripetizioni da qualcuno quando una delle tre novizie, in particolare quella di origine slave, mi sì avvicinò proponendosi di aiutarmi a studiare:
    "Se vuoi posso aiutarti io, ma purtroppo dovrai venire in convento a studiare, noi non abbiamo il permesso di uscire dopo le 18."
    Cominciai così a studiare con suor Anna, scoprii che era simpatica e preparata, che Anna non era il suo vero nome ma non volle dirmi qual' era. Diceva che la promessa che aveva fatto prevedeva di abbandonare tutto della sua vita precedente compreso il suo passato.
    Ci ritrovavamo spesso a dialogare anche durante le lezioni, e nei momenti liberi, ma notai che se qualcun'altro si avvicinava a noi lei si defilava.
    E che se io dialogavo o scherzavo con qualche altra ragazza lei mi teneva il muso per un po'.
    Un giorno mentre stavamo chiacchierando mi si avvicinò una collega e volutamente cominciai a scherzare con lei su come fosse vestita, e quanto stesse bene con le gambe scoperte, dato che indossava una minigonna.
    A quel punto suor Anna provo' a defilarsi nuovamente ma io l'afferrai per la mano e la costrinsi a rimanere.
    Di tanto in tanto la guardavo in viso, la sua espressione non era quella di una persona che si sente terzo incomodo, ma di una donna gelosa.La stavo guardando diversamente era bella, le sue labbra era carnose di un bel rosa sembrava avesse il rossetto ma in realtà non aveva nessun tipo di trucco artificiale, anche i suoi occhi avevano un taglio particolare, se non fosse stata una suora mi avrebbe fatto pensare ad una donna maliziosa sensuale, per un momento mi ritrovai a pensare che se soltanto il suo viso mi trasmetteva tanti pensieri peccaminosi, cosa mi sarebbe successo se l'avessi vista nuda.
    Quando restammo nuovamente da soli provai a punzecchiarla un po' per capire cosa le passava per la testa:
    "Suor Anna che succede ti vedo strana"
    Mi rispose a tono è un po' innervosita:
    "Nulla, non sono per niente nervosa"
    Dovevo provare ad aprire un varco nelle mura che alzava tra noi quando tornava a fare la suorina, così insistetti:
    "Allora perché sei così distante da quando si è avvicinata Marika"
    Avevo provato ad essere diretto per guardarla negl'occhi mentre mi rispondeva. -"Non sono distante, solo che sei un maleducato quando vedi un bel culetto, mi tratti come se diventassi trasparente"
    Per la prima volta avevo percepito un po' di accento straniero, classico dell'Europa dell'est, e poi aveva fatto riferimento al culetto di Marika come una fidanzata gelosa. Stavo per risponderle quando fummo interrotti dal segretario della sezione universitaria che ci avvisava che le lezioni di quel mattino erano saltate quindi potevamo ritenerci liberi.
    Questo non ci voleva da un po cercavo l'opportunità di prendere l'argomento gelosia con lei, ma adesso lei sarebbe dovuta rientrare, ma forse tutto non era perduto. Le presi la mano e le dissi: "Suor Anna potresti rimanere il resto della mattina con me avrei bisogno di parlarti."
    -"Non credo..."- la interruppi bruscamente e per la prima volta la chiamai per nome. -"Anna per favore" Non riuscì a dirmi di no.
    -"Ok dammi solo un minuto"-
    Si avvicinò alle altre due suore Filippine disse qualcosa sottovoce e tornò.
    "Sono libera ho detto loro che ti avrei dato ripetizioni per il resto della giornata, di cosa volevi parlarmi? "
    La chiesi di seguirmi nel parco dell'università li saremmo stati più tranquilli, così avremmo potuto parlare con tranquillità.
    Scelsi volutamente un angolo tranquillo del parco ci sedemmo sul tronco di un albero che era stato abbattuto è lasciato lì in attesa di essere tagliato e rimosso. Era vistosamente nervosa e mi chiese:
    -"Allora cosa dovevi dirmi"-
    "È una specie di confessione Anna, da un po' di tempo ti vedo in modo diverso...
    Non come una suora ma come una donna, e pensavo di non avere speranza ma il tuo atteggiamento di stamani, mi ha fatto capire che anche tu provi qualcosa per me."
    Mi lasciò la mano e provo a negare fingendo sgomento:
    -" ma cosa dici, non ho ...."
    -" Ho letto la gelosia per Marika nei tuoi occhi, nei tuoi meravigliosi occhi"
    e le sfiorai il viso, si alzò di scatto e cominciò a parlare, ma sembrava che invece di rispondermi cercasse di convincere se stessa:
    :"No non posso, non sai nemmeno chi sono, cosa ho fatto, non sono chi pensi tu, non sono sempre stata suor Anna, ho fatto cose che nemmeno immagini, se tu sapessi..."
    La strinsi forte a me e la baciai con passione , rispose al mio bacio con altrettanta passione, la sua lingua si intrecciava con la mia come quella di due amanti che si conoscono già da molto tempo.
    Cominciai a carezzarle le spalle e scesi sino ai glutei stringendola a me per farle sentire il mio membro già turgido per lei.
    A quel punto lei si stacco da me, alcune lacrime le solcavano il viso, rimase a guardarmi per qualche secondo e scappò via. Non sapevo se correrle dietro o lasciarla andare pensai che forse era meglio così e la lasciai andare pensando che sarebbe finita lì.
    La stessa sera un temporale stava imperversando in tutta la città, io abitavo da solo in un bilocale, e stavo preparandomi a cucinare qualcosa quando sentì bussare alla porta , andai ad aprire e vi trovai Anna completamente bagnata dalla pioggia, senza il suo velo ma indossava ancora la veste nera che le si era appiccicata addosso, mi guardava come se avesse passato la giornata a piangere e disse:
    -"Posso entrare"
    L'abbracciai senza risponderle e la feci entrare
    "Come stai?" le dissi
    "Di merda" mi rispose, era la prima volta che era scurrile.
    La feci accomodare sul divano e le dissi che andavo a prenderle qualcosa di asciutto.
    Non avevo nulla adatto a lei quindi le portai uno dei miei maglioni di lana.
    Le sarebbe venuto grande ma almeno sarebbe stata asciutto.
    Glielo porsi e lei cominciò a cambiarsi senza aspettare che io uscissi, mentre si toglieva la veste notai che aveva il corpo pieno di tatuaggi, due grandi ali di angelo sulla schiena e tutta una serie più piccoli, rimase qualche secondo con addosso soltanto delle mutandine bianche semplici come la sua missione le imponeva. Era bellissima un corpo snello e tonico mi ricordava quello di una spogliarellista che avevo visto in un film. Rimasi qualche secondo a osservarla fino a quando non fui richiamato alla realtà dalla sua voce che diceva:- "Non saresti dovuto girarti dall'altra parte?"
    "Ho scusa" balbettai.
    "Scherzavo, come hai potuto capire sei stato il primo a vedermi nuda, ero quella che oggi definirei una pecorella molto smarrita, per procurarmi il denaro per sballarmi ero disposta a tutto."
    Mentre mi raccontava la sua vita aveva indossato il maglione che le arrivava sino alle ginocchia e si era seduta sullo sgabello in cucina, non riuscivo più a vederla come una amica, né come una suora, era per me il massimo della sensualità, mi avvicinai mentre parlava e le carezzai il mento interrompendola:
    " Ho una buona notizia è una brutta" le dissi sorridendo e continuai:-"La buona è che sono pazzo di te la brutta è che ho voglia di fare l'amore "
    Fermò la mano che avevo portato al suo viso abbassò lo sguardo e mi disse:
    -" Mi immagino a fare l'amore con te dal primo momento che ti ho visto e questo come puoi immaginare mi ha creato una serie di problemi, ma ho capito, ti voglio anch'io per questa sera tornerò ad essere me stessa, ti prego solo di trattarmi come faresti con qualunque donna"
    Non aspettai neanche un secondo l'abbracciai, e cominciai a baciarla utilizzando la lingua per trasmetterle quanta voglia avevo di lei. Le sfilai il maglione e cominciai a baciarle i capezzoli, erano dritti e duri e al centro avevano dei buchi probabilmente causati da dei piercing che oramai non c'erano più. Le afferrai entrambi i seni mentre continuavo lungo l'addome sino all'ombelico.
    Scesi con la lingua sino alla peluria del pube, cominciai a baciarla all'inguine poi scesi alle grandi labbra, lei aprì le gambe per rendermi la cosa più facile e quindi più soddisfacente per lei.
    Con le dita le allargai le piccole labbra e puntai direttamente al clitoride, volevo donarle piacere, ma ero un po bloccato dal pensiero che la donna che era diventata, era sicuramente diversa da quella che era stata in passato, lei capi il mio stato d'animo e mi disse con voce sensualissima: " Mi sono presa una sbandata paurosa per te, ho riflettuto a lungo e ho deciso che domani chiederò di andare nella missione che abbiamo in Sudamerica, ma per stasera voglio sentirmi la donna che ero qualche anno fa, voglio quindi che tu non abbia freni inibitori, rendimi felice e..." Rimase qualche secondo in silenzio sorrise maliziosamente poi avvicinò le labbra al mio orecchio e aggiunse ".... porca." E mi morse l'orecchio provocandomi i brividi.
    Tornai nuovamente al suo clitoride e cominciai a leccarlo e a succhiarlo avidamente, ciò che mi aveva detto mi aveva sbloccato, lei cominciò ad inarcare la schiena stava godendo, ma io non ero ancora contento così le infilai un dito dentro la vagina, la cosa le fece lanciare un gridolino-" uhmm siii ". Decisi di inserirne un altro di aumentare il ritmo della lingua, ma dopo tanta astinenza Anna non riuscì a trattenersi inarcò ancora di più la schiena e venne nella mia bocca, tantissimo nettare mi era finito addosso cercavo di leccarla con più veemenza ma lei mi tirò su verso il suo viso e mi baciò succhiandomi la lingua un paio di volte poi mi disse-: con la lingua ci sai fare vediamo con questo, afferrandomi il pene alla base, mi spinse a girarmi in posizione supina e si infilò il cazzo in vagina-" uhm non ricordavo più quanto fosse bello" e cominciò a muoversi prima lentamente poi sempre più velocemente, ad un tratto cominciò ad alternare il movimento ondulatorio con un movimento circolatorio, per diversi minuti la guardai cavalcarmi era meravigliosa il suo corpo sinuoso offuscava la mia mente sarei potuto venire ma volevo di più, l'afferrai per i polsi e la portai sotto di me e cominciai a scoparla con foga inaudita, la cosa doveva piacerle perché cominciò a tremare fino a raggiungere nuovamente l'orgasmo, non volevo fermarmi quindi con una mano scivolai lungo i glutei e con un dito cominciai a massaggiarle l'ano mentre continuavo a sbatterla, ma lei mi afferrò la mano spostandola come se non volesse, ma io ero oramai indemoniato così dopo qualche secondo tornai con la mano al suo ano e ricomincia a massaggiarlo, questa volta non si oppose, dopo qualche secondo le entrai un dito, ansimò e mi disse -"uhm ...ho capito cosa vuoi, ...ok prenditelo se lo vuoi così tanto..." Non esitai un momento probabilmente me lo sarei preso anche senza il suo permesso per come ero infoiato, la girai di forza mettendola a pancia sotto e la penetrai lentamente per non farle male, ebbe una fitta e si morse il labbro ma la sua espressione fu così sensuale che mi portò a spingere di più questa volta fece un grido di dolore aspettai qualche secondo che si abituasse al mio cazzo e cominciai a muovermi mentre con la mano le massaggiavo il clitoride.
    Dopo una trentina di secondi percepii che il suo sfintere si era rilassato e lei cominciava ad accompagnare i movimenti, la guardai in viso e stava sorridendo la cosa mi fece eccitare ancora di più e aumentai la penetrazione e la velocità.
    -"Bastardo ti stai divertendo, allora fai divertire anche me venendomi dentro"
    Le sue parole, furono la goccia che fanno traboccare il vaso, aumentai il ritmo e venni dentro di lei godendo come poche volte nella mia vita. Mi accasciai sfinito su di lei, e le dissi " Grazie per non avermi fermato" lei subito mi rispose " in realtà lo volevo anch'io ma devi capire che la vita ecclesiastica un po' ti cambia."
    Crollai sfinito l'indomani quando mi svegliai Anna non c'era più e sul suo cuscino si trovava una lettera di addio firmata Suor Anna..
  7. .
    Era una domenica d' estate ed ero a casa con mia sorella Marta e mia cugina Federica, la quale si era lasciata poco prima con il ragazzo.
    IO avevo 19 anni ,Federica aveva 22 4 di seno e bel fisico, si vestiva sempre in modo provocante soprattutto quando aveva qualche ragazzo. I ragazzi che lei aveva sembravano caderle ai piedi e quel giorno capii perchè.
    Ero in camera mia mentre mentre mia cugina e mia sorella erano in giardino.
    Ad un certo punto siccome non avevo nulla da fare iniziai a guardare siti porno al PC.
    Mi soffermai su un video di JOI (istruzioni per segarsi) in cui la prosperosa signora mi diceva di prendere un paio di mutandine e segarmici immaginando che fossero le sue. All'inizio non ci pensai ma poi vedendo che mostrava i modi per "darsi piacere" con delle mutandine da donna sgattaiolai col notebook in camera di mia sorella e ne presi un paio.
    Il video durava ancora molto, circa 10', La formosa signora del video diceva che voleva le sue mutande zuppe di crema e quindi bisognava far le cose piano e bene e di dire il suo nome.
    Siccome non avevo fatto molta attenzione non sapevo che dire.
    Intanto mia cugina era salita per andare in bagno e passando si accorse di quel che facevo.
    Si mise subito a riprendermi col cellulare sogghignando.
    Alla terza volta che la signora formosa sul video mi chiedeva il suo nome volli dirne uno e siccome avevo le mutande di mia sorella mi venne istintivo dire "oooh Marta".
    A quel punto a Federica venne un'illuminazione, avrebbe potuto sfruttare il video per i suoi giochi sadici..
    Federica aspetto il momento in cui mi vedeva ansimare dal piacere per entrare!
    Ero vicino all'orgasmo quando la vidi. Chiusi subito il notebook e tirai su i pantaloni mentre nascondevo nella mano le mutandine.

    Federica:" Ma guarda che cugino sporcaccione che ho, cosa stavi facendo in camera di tua sorella? Cos'hai in mano?"

    Io: " Ma niente ...niente..eh...ecco. Qui faceva più fresco e quindi...."

    Fr: " E quindi hai deciso di farti un segone con le mutande di tua sorella, li conosco i maiali come te"

    Io: " No non dire caz..."

    F: " Zitto! Garda, ho un video"

    Quando mi mostro il video impallidii.

    F:"Vedi maialino come godi a giocare col cazzo, Dovrei dirlo alla famiglia!"

    I: " NO ti prego no! dai...."

    A quel punto F con aria innocente e chinandosi in avanti per mostrare il suo davanzale disse:

    F:"Voi uomini siete tutti uguali, finchè è duro non pensate alle conseguenze, ma non preoccuparti porcellino ora c'è la cugina Fede che ti insegna come usarlo"

    A quelle parole e con il fatto che prima stavo godendo molto a vedere quel video di "insegnamenti" il mio cazzo che si era abbassato torno a gonfiarsi.

    F: "Guarda! Eh duro ed infatti ti sei ammutolito! Maialino, vuoi che non riveli tutto a mamma, che diventi il nostro piccolo segretuccio? Vedrai, ti insegnero a ragionare meglio e a non commetter + certe cose!"

    Io: "Non dirlo agli altri!"

    F: " Vuol dire che non ti segerai più? che lo userai solo con qualche donna?"

    Io: " Si si prometto"

    F:" Allora stai fermo! e rispondo alle domande!"

    Si avvicino e comincio a toccarmelo oltre i pantaloni!

    F:" ti piace, vorresti segarti? ti piace la mia mano? immagina che sia la tua...Ti piace?"

    I: "....di più...mi piace di più"

    Avvicinando i seni alla mia faccia e lasciando scoperto un po di reggiseno disse:

    F-"Ma ti segeresti per me?"

    Io eccitatissimo già da prima dissi: "..sss...."

    Federica lascio andare la presa e con tono da saccente disse

    F: " Visto maiale, non sai controllarti.....mmm allora dovrò controllarti io!"

    F:"Seguimi o diro tutto e mostrerò il video"

    Io seguii Fede in bagno. lei con sorriso malizioso disse

    F:"Tranquillo, mi sono occupata di porcellini come te altre volte, e alla fine dell'addestramento li lasciavo andare"

    F:"Spogliati ed entra in doccia!"

    F:"Veloce!"

    Entrai.

    F:"ho salvato il video sul cloud nel caso tu tenti qualcosa"

    Io ero in doccia comprendomi il pisello mentre lei toccandosi e massaggiandosi da oltre la conottiera disse

    F: Ti piaccion le mie tettone non è vero? Vuoi che te le mostri?Lo vedo che ti torna duro alza le mani"

    IO annuii ed alzai le mani

    Lei disse
    "DILLO!"

    I:" si, mi piacciono"

    Federica entro dopo essersi tolta pantaloncini e canotta e rimanendo con un costume da bagno che fino a quel momento avevo scambiato per intimo, (col pizzo)
    Lei apri la doccia tenedo in in mano la cornetta e nell altra qualc'cos altro che aveva preso dalla borsa.

    Fdederica: "voltati"

    A quel punto comincio una doccia in cui lei si strusciava contro di me con le tette e con una mano giocherellava col mio bastone durissimo.
    Dopo poco cominciai ad ansimare mentre lei continuava a strusciarsi. Non capivo più nulla.

    F:"Ti piace eh...acconsenti al fatto che tua cugina d'ora e in poi sarà l'unica a darti piacere fino a fine trattamento, pena video ai familiari?"

    I:" OOOh siiii....ti prego"

    F: "Bene, mettiamo QUESTA ALLORA"

    Mi voltai e la vidi con una "cintura di castità in mano"

    I: No ...aspetta che?"
    F:"Zitto!"
    Prese la cornetta mise su FREDDO e mi bagno il pisello

    F:"Se TI OPPONI MOSTRO IL VIDEO...STAI FERMO"

    Dopo un 10s il mio cazzo cominciò a scendere per via del freddo.

    Fede prese la cintura e me la mise

    F: "BENE MAIALE, la chiave di questo lucchetto c'è l'ho a casa, sai era del mio EX...come di quello prima di lui. Sin da quando stavo con Marco a 19 anni"

    F:" Ora il tuo cazzo e mio, lo addestrerò a dovere per far godere una donna, UNA SOLA"

    F: VIENI DA ME STA SERA DOPO CENA, vedrai ti faro anche vedere il mio bellissimo corpo, forse anche toccare...vedrai il tuo cazzo vorra controllarti ma noi gliela faremo vedere"

    Detto questo usci ed ando di nuovo da mia sorella...
  8. .
    Alla soglia dei quarantanni con una disgrazia famigliare che ha cambiato totalmente il mio “modus vivendi” ho deciso di raccontare alcuni particolari della mia vita e di come può cambiare il destino di una donna che fino a qualche anno prima aveva vissuto nella più assoluta tranquillità con un bravo marito e un figlio bravo e diligente.

    Il mio nome è Serena sono una lettrice di questo sito e qualcuno di voi mi conoscerà per alcuni miei commenti fatti su alcuni racconti a volte gradevoli altre volte meno, mi presento perché mi piace dare un'immagine alle persone con cui vado a interloquire specialmente con quelle persone che mi hanno chiesto di raccontare le mie vicissitudini familiari dopo la dipartita di mio marito.

    Cercherò di essere possibilmente più chiara possibile sugli episodi che hanno coinvolto me e mio figlio Marco in una sorta di guerra dei nervi durata mesi per motivi che narrerò successivamente con situazioni a volte al limite dell'incesto.

    La scomparsa di mio marito avvenuta a gennaio del 2013 fu talmente rapida ed improvvisa che io e mio figlio fummo come colpiti da un fulmine a ciel sereno, tutto avvenne nel giro di poche settimane lasciandoci sconvolti e disarmati per come una successione di eventi cosi rapidi e repentini aveva sgretolato i nostri sogni le nostre sicurezze creando un vuoto enorme intorno a noi, fortunatamente la comprensione e l'aiuto di persone a noi vicine riuscii ad alleviare il dramma che ci aveva coinvolto.

    Ma il vero dramma purtroppo cominciava esattamente in quel momento, quando mio figlio cercò d'imporsi come presenza maschile succeduta alla figura del padre, cominciando a mostrare segnali di possessività e gelosia nei miei riguardi, inizialmente da me scambiati come una forma di protezione si rivelarono poi in un secondo tempo con aspetti ben diversi e più preoccupanti.

    Credo di potermi considerare una donna carina e gentile e il mio modo di fare ha fatto si che la mia spontaneità e la mia sincerità a volte sia stata fraintesa dall'altro sesso come un invito ad approfondire la mia conoscenza, ma fortunatamente una sorta di sesto senso mi ha sempre avvisato dell'imminente pericolo a cui andavo incontro, ma quello che stava capitando con Marco esulava da situazioni simili, lui era mio figlio era una parte di me e mai avrei potuto immaginare cosa sarebbe capitato nei mesi a venire.

    La forma di possessività che manifestò in diverse occasioni con aspetti sempre più pressanti continuò peggiorando fino al punto di trovarmi isolata dalle mie amicizie, un poco alla volta aveva ristretto il mio campo d'azione solo a noi due, cercava d'impormi le sue volontà in tutte le cose persino nel vestiario, voleva che indossassi sempre le gonne che portassi anche in casa scarpe con i tacchi alti, oppure abiti che mettessero in mostra le mie forme.
    Le sue affettuosità diventavano sempre più spinte ed audaci un bacio sulle guance di una volta ora era diventato un bacio sulla bocca, spesso me lo trovavo in bagno, oppure in camera mia mentre mi cambiavo d'abito ed in particolar modo quando ero in mutandine e reggiseno appariva all'improvviso lasciandomi sconcertata e a volte irritata.

    Un sabato sera alcune colleghe di lavoro mi avevano invitata alla cena di compleanno, ero stata incerta a parteciparvi fino all'ultimo poi le insistenze e le loro lusinghe avevano avuto la meglio di conseguenza decisi di accettare.
    Erano già intercorsi diversi mesi dalla scomparsa di mio marito nel frattempo la figura onnipresente di Marco aveva condizionato moltissime volte le mie decisioni, ed anche in quell'occasione il suo parere negativo aveva cercato d'influenzare la mia volonta, dopo una discussione piuttosto animata forse per ripicca o per voler semplicemente evadere dalla routine di di tutti i giorni non presi in considerazione il suo parere e partecipai a quella festa. Sta di fatto che al mio ritorno verso la mezzanotte quando rientrai a casa lo trovai nel mio letto, la sorpresa di trovarlo li fu nulla a confronto di quello che rispose alla mia domanda.
    -Marco cosa ci fai qui?-
    -Ti ho aspettato mamma-
    Rimasi senza parole e quando gli feci presente che ero felice della sua premura nell'aver atteso il mio ritorno lui aggiunse.
    -Mamma ti ho aspettato per due motivi ben precisi.... primo, perché stasera voglio dormire con te, secondo perché desidero fare all'amore, insomma ti voglio scopare-

    Per un attimo credetti di svenire e mi feci ripetere quello che aveva detto convinta di aver capito male, soltanto quando fui certa delle sua richiesta cominciai a sudare freddo ed iniziò una discussione che si protrasse fino alla mattina della domenica.

    Il suo modo di fare diventò sempre più esigente ed irruento e a volte le sue imposizioni non erano solo verbali ma anche fisiche.
    Contando sulla sua maggior forza muscolare a volte mi cingeva il busto dal di dietro appoggiandosi con il suo pene al mio sedere e nonostante mi divincolassi velocemente ne approfittava per toccarmi i seni oppure altre parti del corpo. Una volta mi alzò la gonna fino alla vita e forzandomi le cosce (che nel frattempo io stringevo con tutte le mie forze tenendole ben serrate) riuscii a palparmi in profondità l'inguine solcando con le dita la conformità della vagina soffermandosi nei punti più delicati e sensibili, fortunatamente la trama del collant non gli permise di andare oltre nonostante avesse cercato di rompere il nylon delle calze con intenzioni ben precise, quelle di penetrarmi e violare il mio sesso.

    Non mi sentivo più sicura in casa mia e lo richiamai all'ordine diverse volte ventilandogli anche la prospettiva di cacciarlo di casa.

    Le nostre discussioni finivano sempre alla stessa maniera con la frase che lui amava ripetere continuamente voleva avermi solo per se e che non essendoci più suo padre lui aveva il compito di fare le sue veci in tutti i sensi e di conseguenza io dovevo sottostare alle sue brame ed in particolar modo a quelle sessuali.
    Giuro che ci fu un momento che pensai veramente di assecondarlo, dicendo fra me e me che se in fondo dovevo andare a cercarmi i cazzi di altri uomini tanto valeva prendermi quello di mio figlio almeno lo rendevo felice e saziavo anche le mie voglie di sesso che cominciavano a farsi sentire dopo un periodo cosi lungo di astinenza.

    Fortunatamente il buon senso ebbe in quel momento una parte molto più incisiva di quello che l'irrazionalità mi aveva suggerito di fare, anche perché sebbene mancasse poco non era ancora diciottenne e dopo un periodo burrascoso di lotte madre/figlio alla fine trovammo un accordo strano e decisamente anomalo lui non avrebbe più insistito nel voler fare sesso con me però come contropartita pretese che una volta al mese avrei dovuto denudarmi completamente solo per lui in una sorta di spogliarello e come seconda condizione che lasciassi i miei slip e i miei collant sporchi nel cestone affinché lui potesse odorarli e masturbarsi.

    Sono indubbiamente soluzioni che lasciano i benpensanti perplessi ma dopotutto farmi vedere nuda da mio figlio a quel punto era il male minore poi la cosa con il tempo diventò quasi una normalità e nel mio intimo questa prassi ebbe l'effetto di un esibizionismo quasi piacevole.

    Sebbene ora abbia una persona con cui intrattengo rapporti limitati al solo atto sessuale e comunque non vincolati, dopo due anni e mezzo da quel -Fatidico Periodo- sono diventata talmente elastica e spudoratamente porca che se ora Marco mi chiedesse di fare all'amore forse (anzi toglierei subito il forse) lo farei senza alcuna riserva e pregiudizio diventando mamma e concubina nello stesso momento.
    In sostanza diventerei la sua puttana, la sua troia, senza provare tutte le remore e i dubbi avuti precedentemente.

    Le paure che condizionarono quel momento sono sicura sparirebbero in un battibaleno senza minimamente sentirmi in colpa per una cosa che alla fine di tutto moltissime donne ed in particolare quasi tutte le Mamme nel loro intimo desiderano intensamente senza avere il coraggio di dirlo apertamente.
  9. .
    :crice: benvenuto
  10. .
    :crice: bonjour
  11. .
    Il rimbombo della musica è ancora martellante nelle mie orecchie, seppur sia uscita dalla disco più di venti minuti fa. Mi trovo sul marciapiede insieme alla mia amica Giusy, sotto un diluvio, ad attendere il taxi prenotato.
    Fa un freddo cane, siamo entrambe inzuppate, i nostri capelli sono un casino, il trucco è scivolato via dal viso, sembriamo due tossiche. La tettoia che ci ripara (per modo di dire) è troppo piccola e stretta, uff… vaffanculo, ma quanto ci mette sto taxi?
    E pensare che se avessi ascoltato Giusy ora saremmo già a casa felicemente accompagnati dai due ragazzi conosciuti stasera.
    Per Giusy è semplice, è una troia e lo sa, le sono bastati otto minuti (ho controllato sull’orologio) per imboscarsi tra i divanetti più distanti e cominciare a limonare. Come si chiamava il tizio? Claudio mi pare.
    Li vedevo da lontano tra le luci intermittenti della pista ed il buio del locale, le lingue che si intrecciavano, le mani di lui che le palpavano le tettone trasbordanti per poi infilarsi sotto la gonna.
    Scene ordinarie quando esco con lei. Quella si prende cazzi come fossero noccioline, è sempre arrapata e focosa. Io, invece, sono esattamente l’opposto, timida e riservata. E mi pesa un casino, lei a divertirsi disinibita, io con il freno tirato, ma che volete, ci conosciamo dall’infanzia, abbiamo condiviso un po’ tutto, scuole, pensieri, amicizie, ora l’università, siamo molto legate.
    Ma non pensate che non ne abbia voglia, vi assicuro che più di una volta, tornata a casa da serate come questa, mi rinchiudo in bagno o in camera e mi masturbo pensando a quello che avrei potuto fare senza averne il coraggio.
    In quei momenti i casi sono due, o Giusy è stravolta e dorme appena tocca il letto oppure sta scopando con il fortunello di turno. Ecco, quando ciò accade le sue urla si sentono per tutto il palazzo, il mio dito sfrega il clitoride ancora più velocemente e la mia passerina si bagna oltre misura fino a venire.
    Ma forse è giusto così. Lo testimonia il fatto che i ragazzi avuti non sono stati mai poi così brillanti, i più erano impacciati, ergo non sono mai stata brava nelle scelte cruciali.

    Ed allora, ho deciso, a 23 anni, di prendermi una pausa sentimentale per guardarmi attorno (magari anche per svegliarmi fuori).
    Torno col pensiero a poco fa, il DJ gridava nel microfono e le braccia si alzavano a ritmo della tecno rimbombante, con un occhio seguivo Giusy con l’altro l’amico del “polipo” là in fondo.
    Marco era anche carino e gentile, mi ha offerto da bere, faceva il simpatico. Ha tentato pure di baciarmi, ma io mi sono tirata indietro, lui è arrossito fissandomi con sguardo interrogativo. Sono scappata alla toilette e lì è successo qualcosa che non so neppure io spiegare.
    Spalanco una porta dei cessi e mi si para davanti una scena insolita, due ragazze mezze nude intente, come dire, a far porcate.
    Una si trovava in piedi con le tette fuori dalla maglia, la gonna tirata su e le mutandine abbassate. L’altra era seduta sul water, e mentre faceva pipì stava facendo un ditalino alla prima, che, a sua volta, le strizzava i capezzolini di due tettine che parevano coppe di champagne, un po’ come le mie per capirci.
    Incuranti di essere state sorprese, entrambe si sono girate verso di me con sguardi lascivi, quasi ad invitarmi a partecipare. Mi sono scusata, però, invece di andarmene subito, sono rimasta ad osservarle per alcuni interminabili secondi, finché non mi hanno chiesto esplicitamente di chiudere la porta e di aggiungermi ai loro giochi.
    Scossa da brividi di piacere ho declinato e sono tornata ai lati della pista da ballo dove Marco, bombardato dalla musica, si muoveva con gesti meccanici. Il fracasso era ormai tale che non si riusciva più a parlare. Lui aveva comunque capito che sarebbe andato in bianco e quindi interruppe il dialogo.
    Io mi sentivo in colpa, ma ero decisamente eccitata mentre ripensavo alle due tipe, tanto da bagnarmi gli slip, cosa mi stava succedendo?
    Grazie a Dio era tornata Giusy che mi gridò nell’orecchio “Dai Pam. Ci accompagnano a casa, Claudio ha il cazzo in tiro da mezz’ora, io la patata in fiamme, mi ha toccata fino adesso, ho voglia di scopare. E tu con Marco? Concluso? Dimmi di sì per una volta. Dai che stasera ci divertiamo”. Ho mosso la testa con il classico gesto negativo, lei mi ha guardato sconsolata, ma ha capito “Vabbè dai, tanto non è un granché, ha la panzetta e la barba un po’ lunga, non mi piace più di tanto, saluto e andiamo via”. Le ho risposto “Grazie. Sei sempre un’amica”.
    Oh, finalmente il taxi, saliamo disordinatamente cercando di bagnarci il meno possibile, il tassista ci fa un sorriso e ci chiede l’indirizzo.
    Allaghiamo praticamente l’ascensore, alla fine entriamo nell’appartamento. Per prima cosa ci spogliamo di tutto, via anche l’intimo, tanto ogni indumento è completamente gocciolante.
    Giusy mi fa “Ho freddo, ci facciamo la doccia insieme, ti va?”
    Sono seduta sul divano intenta a sfilarmi gli stivali, alla richiesta alzo la testa e mi vedo la sua patonza a pochi centimetri da me, vengo pervasa dalla sensazione di desiderio di prima, o mio Dio che succede?
    Mi pare di sentirne il profumo, vorrei annusarla, baciarla, farmi solleticare le labbra da quei peletti scomposti biondi. Trasportata da quest’onda di magia accenno un sì e la invito ad aprire l’acqua finché termino di svestirmi.
    La fortuna vuole che disponiamo di un’ampia doccia a seguito dei lavori di ammodernamento del bagno effettuati dal proprietario.
    Quando apro la parete scorrevole del box Giusy si sta insaponando le ascelle ed il seno, sono elettrizzata, entro tremolante e mi posizione sotto il sifone per scaldarmi con il getto di acqua calda.
    Lei mi sorride e prosegue e massaggiarsi il corpo con la saponetta, si passa bene le sue melanzane (una terza tendente alla quarta), scende sui fianchi generosi, si passa due o tre volte la figona (perché di figona si tratta, ha due labbra pronunciate tendenti all’esterno ed un clitoride gonfio), quindi si gira ed armeggia sulle chiappe abbondanti (e poco mi interessa se non ha il fisico di Belen, è bella comunque).
    Prendo coraggio e con voce altrettanto tremolante le propongo di sciacquarla. Lei senza esitare accetta, stacco il pezzo flessibile ed inizio a spruzzarle le gambe facendo scendere la schiuma. Mi aiuto con la mano e quel lieve tocco si trasforma ben preso in un massaggio sensuale.
    Giusy si lascia fare, sembra apprezzare, le mie dita si soffermano più del dovuto sulle sue tette, le pizzico anche i capezzoli, lei sussulta un momento, scendo ed ecco che le sfioro il pelo ed il clitoride. Una, due, tre volte.
    Basta! Non ne posso più.
    Riposiziono il pezzo flessibile al suo posto e le infilo la lingua dritta in bocca, ora sono io quella ad avere la figa in fiamme.
    Sotto la fontana d’acqua ci facciamo con passione, sono sicura che anche lei lo voglia, ma certo, intreccia la sua lingua alla mia, mi prende per le natiche e mi attira a sé. Sono in estasi.
    La mia conformazione magrolina agevola la sua presa. Apro gli occhi, sono languidi di desiderio, pure i suoi, torniamo a baciarci, la sua mano è la più lesta, sta già ravanandomi tra le cosce. Le apro e lascio che mi violi il sesso, lo voglio, le prendo il polso e le aumento il ritmo, fammi godere, voglio venire.
    Il suo indice è un martello, entra ed esce a velocità elevata, io mugugno, l’acqua mi entra negli occhi, mi accuccio e le succhio i capezzoli. Si inturgidiscono tra i miei denti, che belle mammelle, tante, ci perdo la testa nel mezzo. Lei prosegue senza sosta, non parliamo, scopiamo che è ancora più bello, ci sarà dopo tempo per le parole.
    Ogni movimento è sincronizzato, sembra che sia un qualcosa che si fa tutti i giorni insieme, ma è la prima volta ed è stupendo.
    Mi blocca le guance e mi ordina di girarmi faccia alla parete, eseguo, mi divarica le gambe, si insapona bene la mano ed infila il medio dritto nel mio buchetto più piccolo.
    “Ahi” urlo, lei ribatte “Sta ferma, che adesso ti faccio vedere cosa vuol dire scopare, ti insegno come godere Pam, voglio farti diventare troia come me”.
    Annuisco.
    Ripete il gesto tre o quattro volte, sapone e dito nel culo, le membra si rilassano e lascio che quell’’invasione dentro di me si trasformi in puro piacere.
    Giusy alterna la penetrazione dei buchi davanti e dietro, quindi mi abbraccia andando a palparmi le mie tettine, schiaccia e gingilla i capezzolini fini e poco pronunciati, li preme in dentro, mi bacia il collo, torna a masturbarmi con entrambe le mani.
    Le pianto le unghie sulle culatte e la stringo ancor più a me, lei struscia la sua fica sul mio didietro. Mi volto nuovamente e mi inginocchio. Afferro con i denti le sue grandi labbra ed il grilletto, lo mordicchio facendola gemere a voce alta. E lecco, lecco, lecco fino allo sfinimento.
    Giusy ha nel frattempo chiuso l’acqua e posso quindi inebriarmi dei suoi umori. Ho lingua, naso ed occhi infilati in quella fessura, a cui aggiungo il mio indice.
    Usciamo dal box limonandoci, ci asciughiamo alla meno peggio e ci fiondiamo sul suo letto, lei sotto, io sopra a formare un 69 di puro fuoco.
    I corpi si contorcono al ritmo delle leccate reciproche di fica inscenando un’ipnotica danza del serpente. La mia bocca è completamente impastata del nettare di Giusy.
    La mia amica però e piena di sorprese, apre il cassetto ed estrae un oggetto lungo, sembra di gomma. “O cazzo!” esclamo “E’ un vibratore…”, prima che provi a protestare lo ha già succhiato e infilato dentro di me. Giusy lo agita avanti e indietro freneticamente, sono a pecorina e mi sento quasi violentata, ma godo.
    Accompagno lo sfondamento con rapidi tocchi al clitoride, ormai sono allo stremo, grido “Vengo, vengo, si come vengo, Dio come vengo…mmmm...”, le convulsioni si impadroniscono del corpo, mi abbandono sfinita sul lenzuolo.
    Giusy mi volta con forza e si siede sulla mia faccia, “Leccala, fammi venire anche a me”. Riprendo a gustarmi i suoi umori fino a sentirla raggiungere l’orgasmo, mi scende qualcosa in gola, lei con voce roca urla “Mmmm…sii..Pamm..mmm..siii….ancora…mmm… bevi tutto, bevi…mmm…”.

    Terminato l’amplesso ci infiliamo sotto le coperte abbracciandoci e baciandoci nuovamente. In questo momento penso di aver scoperto la mia nuova natura e non mi vergogno affatto, so che Giusy resterà per sempre amica ed ora amante, ma non disdegnerà e rinuncerà al cazzo, pazienza, me ne farò una ragione.

    Dopo un paio di minuti mi alzo di scatto, mi scappa da pisciare. Mi siedo sulla tazza e libero la fontanella. Sulla porta c’è lei, si avvicina roteando la lingua attorno alle labbra, “Amore mio te la pulisco io e dopo tu a me…”.

    Le rispondo con il sorriso “Non sai quanto ti voglio bene…porcellina mia”.
  12. .
    Avevamo venticinque anni, avevamo programmato e fantasticato su quel viaggio per tutto l'anno, e adesso finalmente lo stavamo vivendo.
    Io e Allegra eravamo negli Stati Uniti già da quindici giorni ormai, avevamo noleggiato una Chevrolet Malibù a New York con l'obbiettivo di arrivare a San Francisco in un mese..il coast to coast, il mito di ogni generazione sulle orme di Jack Kerouac!
    Eravamo da poco entrati nel South Dakota, il fascino magnetico delle Highway americane si srotolava davanti ai nostri occhi lasciandoci in uno stato di esaltazione continua, ogni cosa era motivo di eccitazione e stupore: i drugstore dove fermarsi per mangiare qualcosa, i coloratissimi Truck americani che macinavano instancabili chilometri d'asfalto, i paesaggi lunari da vecchio west intorno a noi, le macchine della polizia ferme vicino a grossi cartelloni pubblicitari in attesa di qualche automobilista dal piede troppo pesante, tutto alimentava la nostra sensazione di sentirci dentro a un film.
    Per me che proprio prima di partire ero rimasto estasiato dalla visione di 'Easy Rider' , quando cominciarono a sfrecciarci di fianco decine di bikers in sella alle loro Harley Davidson, l'entusiasmo arrivò alle stelle, caricai sull'autoradio gli Steppenwolf e cominciai a cantare a squarcia gola sorridendo ad Allegra
    'Born to be wiiiild!'
    Dopo un altro centinaio di miglia ci fermammo per sgranchirci le gambe in una piccola area di servizio fuori dalle strade principali, dove parcheggiate fuori brillavano due splendide Harley con tanto di bandierina americana.
    Allegra era splendida come sempre, anche se in tenuta sportiva. Una canottierina un po' sudata le tratteneva a stento il suo seno prorompente, ed essendo senza reggiseno i segni dei suoi capezzoli dritti attraversavano il cotone come spilli. Dei cortissimi shorts di jeans e un paio di all-star rosse completavano un quadro da studentessa in gita altamente eccitante.
    Entrati nel locale io e Allegra ci sedemmo al bancone ordinando una coca cola per rinfrescarci.
    All'interno c'eravamo solo noi, oltre al proprietario e uno dei due bikers che era seduto ad un tavolo più in ombra.
    Stavamo chiacchierando tra noi quando il biker si alzò dal tavolo e ci raggiunse.
    'Hey guys!' disse in uno strascicatissimo accento americano del sud.
    Era enorme, alto circa un metro e novanta, indossava il classico gilet di pelle nera con nient'altro sotto visto il caldo di quei giorni, mettendo in mostra due braccia e due spalle tutte tatuate cui doveva aver dedicato ore e ore di palestra, ma anche una discreta pancetta che sottolineava la sua passione per la birra. Non era bello, aveva occhi piccoli e una mascella molto pronunciata puntellata da una barba grigia che lasciava intendere un'età sopra i quaranta.
    Lo salutammo, incuriositi da questa figura che sembrava uscita da un film.
    - La tua ragazza è molto bella – disse rivolgendosi a me, che prontamente tradussi ad Allegra che non conosceva l'inglese. Allegra sorrise arrossendo.
    - Potrei farle delle foto sulla mia moto?
    La proposta ci colse alla sprovvista lusingandoci entrambi, dopo un veloce sguardo di intesa tra noi fui io a rispondere
    - Certo, ma le foto le scatto anche io, magari mentre siete insieme sulla moto!
    Io e lei da tempo giocavamo a fotografo e modella per cui non ci sembrava vero di avere un'occasione del genere per divertirci.

    Usciti dal locale il biker spostò la moto in un punto più bello per le foto e poi invitò Allegra a salirci sopra.
    La visione di lei a cavallo di quella bellissima Harley era irresistibile e io e il biker, che scoprimmo chiamarsi Bob, cominciammo a scattare foto a raffica.
    Come sempre Allegra davanti ad un obbiettivo si trasformava e così, lentamente, cominciò a lanciarsi in pose sempre più audaci. Sdraiandosi sulla moto, chinandosi in avanti verso di noi mostrando la scollatura, mandando un bacio, tirando indietro i capelli con entrambe le mani..
    Bob era estasiato, era un continuo : 'Wow!...Great!..Good!' e io ero orgogliosissimo di avere una ragazza così bella ed arrapante.
    Bob mi guardò e mi disse – Adesso facci delle foto insieme!-
    -Ok- era quello che volevo, delle belle foto di Allegra con un vero biker da mostrare fiero agli amici una volta tornati in Italia, non avevo idea della situazione in cui mi stavo andando ad infilare.
    Bob si avvicinò con fare deciso ad Allegra, che nel frattempo era scesa dalla moto, e assestandole una forte pacca sul sedere disse:
    - Dai bella risali su che ti voglio vicino a me!-
    Allegra rimase sconcertata e mi guardò con fare interrogativo.
    Anche io fui sorpreso dalla sfrontatezza del gesto, ma mi resi anche conto dell'eccitazione che stava esplodendo nel mio corpo, per cui feci cenno ad Allegra di lasciar perdere e continuare.
    Il biker si sedette sulla moto, la sollevo da terra con la stessa facilità con cui si poteva sollevare una bambina e se la appoggiò sulle sue gambe, facendo in modo che il sedere di Allegra poggiasse sul suo membro.
    -Ehi ma che modi!- esclamò lei, divincolandosi ma senza una reale intenzione
    -Tranquilla tesoro stai qui vicina al tuo Bob- le disse lui stringendole le braccia intorno alla vita.
    Allegra mi guardava cercando una mia reazione, ma io ero perso dietro l'obbiettivo della macchina fotografica, intento ad immortalare ogni sua espressione.
    E fu proprio al riparo del mio obbiettivo, che notai il cambiamento nell'espressione di lei quando cominciò lievemente a strusciare il suo sedere sul cazzo del biker. Sembrava combattuta tra un misto di rabbia nei miei confronti che l'avevo cacciata in quella situazione, ed eccitazione per le mani forti di Bob che la stavano stringendo a cavallo della sua moto.
    Rimasi a scrutarla mentre chinava il capo indietro verso di lui, lasciando scoperto il collo che lui cominciò ad annusare e poi a baciare.
    -Ma cosa?...- riuscii solamente a dire
    -Mi hai voluto fare eccitare?- mi disse Allegra- adesso continua a scattare foto ! Ti piaccio così?-
    Prese le mani di Bob e le spostò sul suo seno, poi girò la testa e cominciò a baciarlo con gusto.
    Bob non aspettava altro la prese per mano e la portò dentro il locale, Allegra si voltò e guardandomi con fare malizioso disse:
    - Forse sarebbe meglio una telecamera..
    Ero pietrificato, rimasi qualche minuto fuori, con la mia macchina fotografica in mano, ed un'erezione spaventosa nei pantaloni, poi entrai.
    Il biker l'aveva appoggiata sul tavolo da biliardo e aveva già attaccato a scoparla a pecorina come un forsennato. Era un continuo – Fuck!..oh yeah ..Fuck this pussy
    Allegra era trasformata, il suo era il volto della lussuria, non l'avevo mai vista così eccitata
    - Oh sì scopami, sfondami..fammelo sentire fino in fondo..
    Ed io ero talmente in trance, che non mi ero accorto che stavo osservando tutta la scena da dietro l'obbiettivo, avevo ricominciato a fotografare senza neanche accorgermi!
    - Vado bene così amore? Mi vuoi in un'altra posizione?- continuava a provocarmi- Aspetta adesso lo monto io questo stallone!-
    Fece sdraiare Bob sul tavolo e lei gli salì sopra cominciando a cavalcarlo regalandogli la splendida visione del suo seno dal basso
    Bob si tirò su e cominciò a baciarla voglioso affondando sempre più i suoi colpi.
    -Oh sì- gridava Allegra- scopami, innondami, fammi godereeee-
    Era così presa che all'inizio non si accorse dell'altro biker che era sbucato probabilmente dal bagno, e aveva cominciato a stringerle i seni da dietro
    -Chi è questa figa in calore?- chiese a Bob
    -L'ho trovata qui insieme a quel tizio..ma ho capito subito che aveva voglia di cazzo!- rispose il biker
    - Beh allora diamogliene due- rise il nuovo arrivato estraendo il suo arnese.
    Bob si sdraiò di nuovo , mentre Allegra continuava a muoversi eccitatissima sorridendo alla mia macchina fotografica..quando il cazzo del nuovo biker, che nel frattempo era salito sul tavolo, le arrivò vicino al volto, non alzò neanche lo sguardo per vedere a chi appartenesse, ma si tuffò su quel nuovo membro con instancabile voracità.
    -Addirittura due! E chi se li fa scappare!.
    - Disse sempre più eccitata.
    Dopo esserselo fatto succhiare per un po' il secondo biker si mise dietro di lei, e mentre Bob gli allargava le natiche, cominciò a spingerglielo nel culo finchè non entrò.
    -Oddio è stupendo!- gridò Allegra, che non aveva mai provato una doppia penetrazione .
    -Amore mi raccomando riprendi tutto che poi mi voglio rivedere!-
    I due bikers cominciarono a spingere sempre più forte, fomentati dalle urla di piacere di lei.
    -I'm coming..i'm coming..- esclamarono insieme ed estratti i loro cazzi le esplosero tutto il loro orgasmo sulla faccia e sul seno lasciandola stremata sul tavolo da biliardo.
    Poi si vestirono e dandomi una pacca sulla spalla mi salutarono uscendo dal locale.
    Mentre sentivo il rumore delle Harley sparire in lontananza, mi avvicinai ad Allegra che si stava leccando le dita ancora in estasi, mentre con l'altra mano si sfiorava alla ricerca dell'orgasmo che non aveva ancora raggiunto.
    - Come stai?- osai domandarle
    - Mai stata meglio, amore mio, ma adesso vieni qui, mi pulisci tutta fino all'ultima goccia..e poi mi fai godere-
    - Stai scherzando vero?- dissi inorridito, non mi ero mai sognato di assaggiare lo sperma di un uomo.
    - Bob mi ha lasciato il suo numero di cellulare- mi disse Allegra con occhi che non ammettevano repliche- non aspetta altro che lo chiami per proseguire la vacanza con lui..fai quello che ti chiedo, ti conviene.-
    E così mi avvicinai a lei e cominciai a leccargli via lo sperma che le era rimasto sul viso, intervallando ogni leccata con un bacio, e quando compresi dalla sua foga quanto la cosa la stesse eccitando tirai fuori il cazzo dai pantaloni pronto per scoparla.
    -No!- mi gelò lei- mi hai fatta scopare da altri? E allora oggi verrai solo guardandomi, masturbati per me!
    Non opposi resistenza, aveva ragione, così cominciai a toccarmi guardandola negli occhi mentre lei faceva lo stesso. Allegra si tolse col dito un altro po' di sperma e me lo portò alla bocca continuando a toccarsi, ci fissavamo a pochi centimetri uno dall'altro masturbandoci allo spasimo, finché godemmo contemporaneamente senza distoglierci lo sguardo di dosso.
  13. .
    Erano le prime ore di un pomeriggio estivo e nel cielo brillava un sole dispotico. Le temperature erano perfette e permettevano un abbigliamento molto ridotto.
    Sebastiano aprì gli occhi. Era sdraiato su un letto in una stanza del Kuredu Island Resort, alle Maldive. I raggi di sole che filtravano attraverso le tendine di fronte al letto scaldavano la sua pelle e sembravano invitarlo ad alzarsi. Le onde del mare e la brezza salata, poi, completavano quel paradiso esotico.
    Sebastiano poggiò i piedi sul caldo parquet, inspirò a pieni polmoni la brezza e si alzò. Essendo completamente nudo, cercò un paio di mutande e le indossò. Poi si avvicinò alla finestra e aprì le tendine. Dopo un attimo di accecamento, il paradiso si mostrò in tutta la sua bellezza: palme, sabbia e mare si mescolavano armoniosamente in uno scenario spettacolare. Lasciò le tendine spalancate per abituarsi alla luce e si diresse verso l’armadio. Selezionò allora dei bermuda a tema floreale e una maglietta a maniche corte e si vestì.
    Indossò poi un paio di occhiali da sole e varcò la soglia della porta: i suoi piedi passarono direttamente dalla rigidità del parquet alla morbidezza della sabbia. La sua residenza alle Bermuda, infatti, non era vicina alla spiaggia, ma sulla spiaggia stessa.
    A quell’ora, la costa dell’isola -Kuredu- era soprattutto popolata da belle ragazze in bikini. Sebastiano diede un’occhiata in giro e decise di dirigersi verso il bar coperto da un ombrellone di palma di fianco alla sua residenza.
    “Mi prepari una spremuta?” chiese al barista. Si sedette poi su uno sgabello fra due ragazze.
    “Come la vuoi?”
    “Arancia è perfetto.”
    Si tastò poi le tasche dei bermuda ed estrasse un pacchetto di cigarillos Villiger. Ne tirò fuori uno, se lo mise in bocca, e lo accese con un accendino preso dall’altra tasca. La ragazza alla sua destra si girò verso di lui.
    “Succo di frutta? Cosa sei, astemio?” chiese.
    Sebastiano rise.
    “No, no… è solo che mi sono appena svegliato.” disse.
    Il barista gli porse il succo e disse:
    “A te, rattèhi.”
    “Shukuria.” rispose Sebastiano. Quel poco di maldiviano che si era studiato stava tornando utile.
    Bevve un sorso di spremuta e si sentì pervadere dal buon umore. Il sole sulla pelle, il gusto amaro del tabacco e quello esotico del succo, il profumo della brezza che proveniva sia dal mare dietro di lui che dalla pelle delle ragazze accanto a lui: era in paradiso.
    “Hey… mi presteresti l’accendino?” chiese la ragazza accanto a lui. Aveva occhi azzurri come il mare e una sigaretta pendente alle labbra carnose.
    “Certamente” rispose Sebastiano, e le porse il suo Zippo.
    Lei fece partire la fiammella, lo avvicinò alla punta della Marlboro, prese una boccata e soffiò il fumo sul viso di Sebastiano. Poi rise.
    Era una ragazza di una bellezza deliziosa: aveva capelli rossi, guance cosparse di lentiggini e un viso armonioso. Il suo corpo, poi, era di una voluttuosità incredibile. Le sue poppe generose e sode riempivano alla perfezione i suoi bikini. Era da molto che non vedeva delle tette così prorompenti e invitanti, e ora che le aveva ad appena un metro di distanza, la sua immaginazione cominciò a cavalcare. Avrebbe voluto accarezzarle, toccarle, palparle, per poi magari infilare il pene dritto in quel generoso décolleté e sborrarci dentro. Abbassò lo sguardo all’addome della ragazza: era piatto, leggermente scolpito e aveva un invitante piercing bananabell all’ombelico…
    Improvvisamente, il pisello di Sebastiano si drizzò come un palo nei suoi bermuda. Cercò di camuffarlo, ma fu completamente inutile.
    “Oddio! Hai un’erezione!” strepitò la ragazza.
    Sebastiano fu travolto dalla vergogna. Non sapeva cosa dire: cercare di giustificarsi avrebbe solo allungato l’imbarazzo. Cercò quindi di evitare gli occhi della ragazza. Lei, però, non aveva intenzione di ignorarlo.
    “Vuoi vedere qualcosa d’interessante?” chiese la ragazza rivolgendo un sorriso malizioso a Sebastiano.
    “Cosa vuoi dire?”
    “Be’… tu mi hai fatto vedere qualcosa di tuo e ora è il mio turno.”
    Sebastiano volse lo sguardo alla ragazza e vide che aveva divaricato le gambe mostrando il suo frutto proibito.
    “Ti piace quello che vedi, vero?” chiese la ragazza.
    “Molto.” rispose Sebastiano.
    “Allora ho una sorpresina per te.”
    Improvvisamente la ragazza contrasse l’addome e, cogliendo completamente di sorpresa Sebastiano, spinse un lungo spruzzo di pipì fuori dalla sua magnifica passera. Il getto d’urina usciva dalla passera, formava un arco dorato in aria e atterrava proprio addosso a Sebastiano. La ragazza quindi non solo si stava bagnando le mutandine dei bikini, ma spruzzava pipì anche sui bermuda del ragazzo. Sebastiano era sorpreso, imbarazzato ma molto arrapato. Gli stava facendo la pipì addosso! Assurdo! Sentiva la tiepida temperatura della pipì della ragazza proprio sul pisello, che s’induriva sempre di più. La completa nonchalance con cui la ragazza stava spruzzando pipì dappertutto, poi, era incredibile. Non si preoccupava né della reazione che avrebbe potuto avere Sebastiano e nemmeno degli sguardi sconcertati degli altri clienti del bar: l’unica cosa che sembrava importarle era liberarsi di tutta quella pipì.
    Dopo un intero minuto, la pirotecnica pisciata si arrestò. Lo spettacolo, però, non era ancora finito.
    “Togliti i vestiti.” ordinò la ragazza.
    “Come?” Sebastiano era disorientato da quella richiesta.
    “Hai sentito bene, togliti i vestiti.” Ripeté lei.
    Persuaso dalla convinzione della ragazza, Sebastiano eseguì gli ordini. Si tolse seduta stante infradito, maglietta, bermuda e mutande. Ora, nudo e con il cazzo duro che puntava verso il cielo, Sebastiano era nelle mani della ragazza.
    Lei si alzò dallo sgabello e s’inginocchiò davanti a lui. Poi appoggiò le mani sui suoi glutei e, senza alcun preavviso, si mise in bocca tutto il suo pisello. Con la bocca piena guardò con occhi da cerbiatta in alto, verso di lui. Le piaceva il suo pisello. Sebastiano ricambiò lo sguardo. La ragazza cominciò allora a succhiargli il cazzo. Succhiava, leccava e ingoiava con una passione selvaggia. Si stava godendo il pisello di Sebastiano come un ghiacciolo nel deserto. Con le sue labbra carnose percorreva tutta la lunghezza del pene, dalla punta della cappella fino giù alla base del pene e la passione con cui lo faceva era spettacolare. Si vedeva chiaramente che non stava facendo solo un favore a Sebastiano, ma anche a se stessa. La ragazza, infatti, amava con tutta se stessa fare pompini. Adorava il cazzo: il suo gusto, la sua forma, la sua consistenza…
    “Mmm… buono” disse guardando negli occhi Sebastiano.
    I capezzoli della ragazza erano eretti come chiodi sulle sue prorompenti poppe. Era un’opera d’arte vivente, una bellezza selvaggia. Aveva forme voluttuose, provocanti, morbide … Le sue mammelle erano grosse e sode, il suo culo rotondo e compatto. Era una creatura di una sensualità esplosiva e ora era completamente arrapata. Il cazzo di Sebastiano era dritto come un palo e duro come un sasso, e la ragazza lo stava succhiando come Chupa Chups. E più la ragazza succhiava il suo cazzo, più il pisello si induriva… Oddio… Sebastiano non ce la faceva più…
    “Devo sborrare!!”
    La ragazza si tolse il pisello di Sebastiano di bocca e lo tenne a qualche centimetro di distanza dal viso. Poi spinse l’addome all’indentro e dalla sua figa uscì un getto di calda e intensa pipì. E proprio mentre la pipì usciva dalla figa della ragazza, tre getti densi, lunghi e intensi di sborra uscirono dalla punta del pisello di Sebastiano e atterrarono sulla faccia sorridente della ragazza. Stava sborrando mentre la ragazza faceva pipì!
    Fu l’orgasmo più intenso che Sebastiano aveva mai provato. Sborrare nell’esatto istante in cui un getto di pipì usciva dalla figa di un’incantevole ragazza era un piacere di un’intensità indescrivibile.
  14. .
    Era una giornata di piena estate e un sole accecante brillava nel cielo. Io mi trovavo disteso su uno sdraio nella terrazza del mio amico Davide. Era un bel posto in cui stare, soprattutto perché si trattava di una terrazza grandissima, ampia quanto un salotto. Davide, infatti, era figlio di un imprenditore che possedeva un’azienda di successo e quindi aveva tutto il lusso e le comodità che desiderava a portata di mano. Questo privilegio, però, era un po’ un’arma a doppio taglio per Davide visto che, avendo già tutto ciò che voleva, aveva un po’ perso il senso di motivazione. Comunque sia io mi godevo alla grande ogni minuto passato a casa sua, non mancava mai niente.
    In quel pomeriggio di piena estate, ci stavamo rilassando in terrazza passandoci un piccolo narghilè blu e parlando del più e del meno.
    “Sai, amico, tutto questo lusso è piacevole e tutto, però ora mi ritrovo con meno stimoli di te, capisci? Tu devi farti un culo così già solo per la sussistenza, io invece ho tutte le carte in regola e questo può essere frustrante…” disse Davide e prese una boccata di fumo dalla shisha.
    “Oh stai zitto…” gli risposi io, “se il tuo unico obiettivo è riempirti lo stomaco allora ti sbagli di grosso… Devi puntare più in alto, raggiungere i tuoi sogni.”
    “Mi sa che hai ragione...” disse lui e mi porse il narghilè. Rifiutai.
    “No, grazie… devo andare a farmi una pisciata.” dissi.
    Allora mi alzai, attraversai la terrazza e entrai nel salotto. Aveva un arredamento magico e un televisore gigante. Mi inoltrai nel corridoio alla ricerca del bagno, ma non ricordavo dove diavolo si trovasse. Provai allora ad aprire una camera in fondo al corridoio sperando d’azzeccarci.
    Abbassai la maniglia, aprii la porta e…
    La sorella del mio amico era sdraiata sul suo lettone, nuda e con le gambe divaricate. Si stava masturbando infilandosi un indice nella figa stretta.
    “Oddio, scusa!” dissi e uscii dalla stanza.
    Il mio pisello era duro come un sasso e mi gonfiava oscenamente i pantaloni. Avevo beccato la sorellina di Davide mentre giocherellava con la sua passera! Ero arrapato come un animale… Vedere quella ragazzina masturbarsi era la scena più sensuale che avevo mai visto. Avevo una voglia quasi irresistibile di rientrare nella stanza, tirarmi fuori il cazzo e infilarlo dritto in quella figa bagnata. Più ci pensavo e più il mio cazzo diventava duro e il mio respiro affannato… Non ce la facevo più, dovevo fare qualcosa. Mi sedetti allora fuori dalla porta, mi abbassai pantaloni e mutande e cominciai a masturbarmi. Ero così eccitato! Quella figa stretta era così bella!
    Di colpo la porta si aprì e la sorella del mio amico uscì. Si era messa addosso un paio di pantaloncini e una canotta, e mi beccò con il pisellone in mano. Ora ci eravamo entrambi visti masturbare.
    “Oddio, ecco dove sei… Ti sei messo a farti una sega… Ma nessuno ti ha insegnato a bussare?” chiese la ragazza.
    “Scusami, stavo cercando il bagno quando ti ho visto… È stato un incidente.”
    Imbarazzatissimo, iniziai a tirarmi su mutande e pantaloni, ma lei mi fermò.
    “No, no, no, ora non ti rivesti… Guarda che per colpa tua non sono ancora venuta e ora devi aiutarmi.” mi disse con un sorriso astuto e uno sguardo intenso.
    I miei sogni stavano diventando realtà! La sorella di Davide era una ragazza bellissima: viso armonico, corpo curato, un sedere rotondo spettacolare, un seno generoso e sodo… Era la perfezione personificata e ora, con uno sguardo ipnotico, mi stava invitando a entrare nella sua stanzetta per farla venire. Era bellissimo, sensuale, un sogno ad occhi aperti.
    Mi fece sdraiare nudo sul suo lettone e si mise in bocca il mio pisello. Cominciò a leccarlo, succhiarlo, ingoiarlo. Dal suo sguardo mentre mi faceva il pompino si poteva percepire come non solo faceva godere me, ma godeva anche lei stessa. Aveva un visino dolcissimo e armonico. Aveva bellissimi occhi da cerbiatta e lentiggini sul nasino. Sentire le labbra di quella ragazzina attorno al mio pisello me lo faceva diventare così duro… mmm… era bellissimo. Sentivo il cazzo indurirsi e allargarsi sempre di più… stava diventando un sasso!
    “Sto per venire!” esclamai.
    Lei si fermò di colpo e si tolse il pisello di bocca.
    “No, no, no… Non puoi ancora sborrare. Tu devi farmi venire, ricordi? Ho bisogno di trombare!” mi disse.
    Si avvicinò poi a me e unì le sue labbra alle mie. Pomiciammo per un po’ con un’intensità pazzesca. Poi bisbigliò:
    “Sei pronto?”
    “Certo.”
    Allora si sedette sul mio pisello, si tolse i pantaloncini, prese il mio cazzo in mano e se lo infilò piano piano dentro figa. Era incredibilmente stretta e morbida. Era una passera giovane e appetitosa. La sensazione di essere dentro la figa della sorella del mio amico era bellissima. Con il mio cazzo dentro di lei, la ragazza cominciò a cavalcarmi con passione. Mi stava montando in modo selvaggio, sbattendo con furia il suo pube contro il mio. Stava godendo come un animale e trombava alla grande. Aveva il clitoride grande e gonfio, e i capezzoli eretti come proiettili. Le sue tette sode ballonzolavano a ritmo con i suoi colpi di pube e lei gemeva ad alta voce. Sbatteva, gemeva, sbatteva, gemeva con una cadenza naturale… Era proprio arrapata e muoveva quel bacino con una capacità incredibile. Di colpo aumento il ritmo: sbatteva, sbatteva, sbatteva sempre più forte e più veloce finché… Il suo viso si contrasse di colpo, come se le stesse scappando uno starnuto… Qualcosa di grande e colossale stava arrivando… Stava avendo un orgasmo! Il suo corpo fu improvvisamente preso da spasmi irregolari e il suo ano e la sua figa si aprirono e chiusero ritmicamente. Lei lanciò un grido e dalla sua figa uscì uno spruzzo velocissimo che mi finì addosso. Stava avendo un orgasmo intensissimo! Il suo corpo in preda agli spasmi era uno spettacolo della natura e ora, guardandola venire, il mio pisello era diventato duro come un blocco di granito… dovevo sborrare! Tirai fuori il mio cazzo dalla figa della ragazza e dalla punta del mio pisello partirono getti lunghi e densi di sborra che atterrarono sul suo bellissimo pancino. Lei, con tutta la mia sborra calda addosso, mi guardò negli occhi e sorrise.
    Avevo sborrato sulla sorella del mio amico.
  15. .
    Francesca, Francy per gli amici, è una bella ragazza, un po'… rotondetta da sempre. Quando aveva quindici anni scoprì che le sue forme, già allora un pochino abbondanti, attiravano le occhiate dei maschietti. All'inizio la cosa la imbarazzava, sentendosi al centro dei loro sguardi, poi, un po' alla volta cominciò ad abituarsi a questo interesse per il suo fondoschiena e per la sua scollatura e, giorno dopo giorno, iniziò ad indossare dei vestiti che mettevano in risalto le sue… doti. Purtroppo, con il passare degli anni, invece di slanciarsi, continuò a “mettere su” qualche chilo, arrivando, al fatidico traguardo dei diciotto anni, a pesare una settantina abbondante di chili che, spalmati sul suo metro e settanta scarso la facevano, ai suoi occhi ma anche nella realtà, decisamente abbondantina. Non era grassa ma decisamente formosa. Confidandosi con l'amica del cuore trovò una soluzione per apparire interessante agli occhi dei maschietti che prevedeva scollature audaci e pantaloni aderentissimi per evidenziare il sedere o gonne con spacchi laterali della serie vedo-non vedo. Improvvisamente diventò il punto di interesse per molti ragazzi e, inevitabilmente iniziò a scoprire un mondo che, fino ad ora, aveva solo immaginato. Come le ragazze della sua età cominciò ad apprezzare il sesso anche se fatto in fretta o “la dove si poteva” e, giorno dopo giorno diventò sempre più aperta e disponibile. A vent'anni la sua esperienza era decisamente grande, resisteva un solo tabù, il culetto. Quel giorno Sergio le aveva proposto un giro in barca e lei aveva accettato con gioia. Dopo un'oretta di navigazione, nella quale lui non riusciva a togliere gli occhi dall'apertura della maglietta e dai rigonfiamenti dei capezzoli che svettavano sull'attillato indumento gettarono l'ancora “per prendere un po' di sole”.
    “Ma non ho portato il costume.”
    “Puoi restare in maglietta e mutandine”.
    Ma quei due capi resistettero poco perché ben presto si ritrovarono nudi, avvinghiati e intenti a fare sesso. Come spesso fanno i ventenni, lui cercò di metterglielo dappertutto, ottenendo da lei un ottimo pompino, una lunga scopata ma quando provò ad entrare nel lato b Francy gli disse che non voleva: “perché non lo ho mai fatto”.
    “C'è sempre una prima volta.”
    Sarà stata l'aria di mare, il caldo, quel bel venticello ma, per la prima volta non disse di no ma un invitante:
    “però fai piano.
    Ce l'hai tanto grosso... Mi hanno detto che fa male… e se non mi piace ci fermiamo...”
    Lui la rassicurò e dopo averla fatta distendere sulla pancia si sistemò sopra il buchino e cominciò la penetrazione. Non entrava. Lei si lamentò che le dava fastidio e gli chiese di bagnarlo. Sprofondò nella “tana” calda e ancora bagnatissima e riprovò. Questa volta riuscì ad entrare per qualche centimetro ma se prima le dava fastidio adesso faceva proprio male. Gridò e lui si fermò.
    “Mi fai male, tanto.”
    “Proviamo ad allargarlo...”
    Le si sedette accanto e prese a spingerle dentro l'indice.
    Altro urlo.
    “Piano, mi fa ancora male”
    Lasciò che il dito, leggermente premuto, si insinuasse nel pertugio man mano che lo sentiva cedere. E ci riuscì. Dopo qualche minuto lo aveva infilato tutto dentro.
    “Lo senti?”
    “Si. E' dentro?”
    “Tutto”
    “Va bene.”
    Lo tirò fuori ma come uscì lei si lamentò di nuovo, come pure appena lo spinse ancora dentro.
    Dopo una decina di urletti gli chiese se lo avesse già fatto con altre e lui rispose in modo affermativo.
    “Ma fa sempre così male?”
    “No, sei la prima che me lo dice.”
    Questo non le andava bene, doveva riuscirci anche lei e così cercò di resistere mentre il dito continuava con il suo ritmo ma le dava un grande fastidio e non provava proprio nulla.
    Quando passò al pollice, non riuscì a trattenersi e gridò di nuovo. Con grande fatica lo fece provare e riprovare ma le sembrava proprio non funzionare.
    “Mi sembra abbastanza largo, vuoi che provi con… lui?”
    “Solo un pochino.”
    La cappella era entrata solo per metà e l'urlo si sentì lontano.
    “Fermati, mi stai rompendo. Mi fa male.”
    Si agitò e si girò di scatto.
    “Lasciamo stare. Mi fa troppo male.”
    Vedendolo così perplesso si piegò in avanti e gli fece il più bel pompino che avesse mai fatto, facendolo contorcere e questa volta fu lui a gridare forte, ma per il piacere.
    Quella sera, a casa, passò ore a cercare notizie sulla penetrazione anale. Non era possibile che le facesse così male. Doveva riuscirci! Il culetto era uno dei desideri che i maschietti volevano spesso provare ed era giunto il momento di accontentarli.
    Si sarebbe… allenata da sola per prepararsi. Aveva visto che tutti dicevano di iniziare con oggetti piccoli per poi crescere e, soprattutto, in ogni forum si parlava del lubrificante che fu la prima cosa che comperò il giorno dopo. Nel sexy shop guardò dal vero sia i peni che i dildi ma, come aveva visto su Internet erano troppo cari. Decise così di utilizzare oggetti che poteva trovare facilmente in un supermercato a buon prezzo.
    Quando rientrò a casa aveva un sacchettino con dei pennarelli di varie misure, delle colle stick, dei deodoranti, degli spray, due giocattoli per cani. Tutti questi oggetti erano cilindrici, con la punta stondata o in parte sferici e abbastanza lunghi e… sarebbero stati, assieme alla crema al silicone, quelli che le avrebbero “affrancato” il lato b.
    Iniziò “l'addestramento” con un profondo lavaggio. Appoggiò il tubo della doccia, al quale aveva svitato l'erogatore e si riempì più volte per essere sicura del risultato e, una volta finito si asciugò bene. Si unse dentro e fuori abbondantemente e, appoggiatasi con una mano sul lavandino cominciò con una penna. Anche se lentamente la fece scivolare dentro per una decina di centimetri. Tutto bene. Prese a muoverla senza problemi. Perfetto, passò al pennarello. Lo ricoprì di gel e piano piano anche lui sparì li dentro per poi tornare fuori più e più volte. All'inizio percepì benissimo lo sfintere che faceva resistenza ma, sotto la delicata pressione si aprì di quel tanto che lo fece passare senza dolore. Benissimo, stava andando tutto come voleva. Quel pennarello era più o meno grosso come l'indice di Sergio ma non le aveva fatto male. Adesso voleva provare con la colla stick. Era più grossa di quasi un centimetro. Ricoprì anche questa di crema e provò ad infilarla. Questa volta il buchetto non voleva saperne di farla entrare. Ben appoggiata e a gambe divaricate, per diversi minuti continuò a premere, ma sentiva benissimo che non cedeva e, se aumentava la pressione, le faceva male. Quando era quasi scoraggiata si sentì aprire dall'interno e il tubo si fece strada. Un pochino di male le faceva, ma poco. Sprofondò quasi tutto. Sentiva benissimo che quell'oggetto le teneva aperto il culo che avrebbe voluto richiudersi. “Così si abitua a restare aperto” pensò, lasciandolo li dentro per molti minuti prima di cominciare a farlo scorrere senza estrarlo del tutto. Quando lo sfilò percepì benissimo la quasi istantanea chiusura dello sfintere. Provò a spingerlo nuovamente ma incontrò una decisa resistenza. Avrebbe voluto continuare ma a casa c'era troppo movimento e decise di riprendere in un momento più tranquillo.
    Quella notte si passò più volte le dita proprio li ma non notò alcuna differenza, rispetto al solito.
    Per il secondo step trovò un tranquillo pomeriggio in cui aveva preso mezza giornata di ferie perché sapeva che a casa, fino a sera, non ci sarebbe stato nessuno.
    Si chiuse in bagno e… ricominciò dal pennarello. Fu facile. Riprovò con la colla, purtroppo rifece la fatica dell'altra volta. Quando la inserì decise di… lasciarla “agire”. Dopo averla spinta quasi tutta dentro, si infilò un paio di short di jeans strettissimi, in modo da bloccare il tubo li dentro e si mise a guardare la televisione. Dava fastidio ma lo stava facendo per… abituarsi e resistette per una buona mezz'ora. Quando ritornò in bagno era in grado di far scorrere il tubetto con facilità. Anche se lo tirava del tutto fuori riusciva a rimetterlo dentro immediatamente e, ogni volta che lo faceva provava un certo piacere. Poteva aumentare il diametro e toccò al deodorante stick. Pure questa volta l'ingresso le fece male ma poi il movimento le faceva… bene. Non era il piacere di una penetrazione vaginale o di un “lavoretto” alla clitoride, ma non era male. Anzi, toccandosi davanti e contemporaneamente trafficando dietro, gli orgasmi che raggiunse furono decisamente intensi ma… le tolsero la voglia di continuare.
    A queste due “sedute” ne seguirono altre che, piano piano, testarda e tenace com'era, la portarono ad ampie dilatazioni. Quando, dopo due mesi si ritrovò con Sergio, alla sua richiesta di riprovare con il lato b, si offrì certa di essere pronta. Provò un leggero dolorino appena sprofondò ma fu quasi subito compensato dal godimento che quel forte maschietto le procurò nella mezz'ora seguente.
    Lui fece alcune battute sul culetto e lei altre.
    Adesso Francy è fiera del suo culo, così tondo e sporgente e… pieno perché sa che è il principale desiderio dei maschi con cui fa sesso. Non ce ne è uno che non impazzisca quando lo penetra anzi, a volte, non vogliono che quello e lei, magari aiutandosi con una mano che accarezza la clitoride per ottimizzare il piacere non lo nega mai. L'unica esitazione la ha avuta una volta sola quando lo ha dato a Mohamed. Era molto più grosso di tutti gli altri ma, pure con lui, le è piaciuto tantissimo anche con quella misura extralarge.
2466 replies since 15/11/2013
.
Top