Cosa fare se il cane si è intossicato

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    Nella vita quotidiana, il nostro ambiente domestico è spesso pieno di elementi che, sebbene possano sembrare inoffensivi per noi umani, nascondono potenziali minacce per i nostri quattrozampe. È essenziale riconoscere che ciò che è sicuro per noi potrebbe non essere altrettanto innocuo per gli animali domestici. In questo contesto, le intossicazioni accidentali rappresentano un rischio significativo, con statistiche che evidenziano che i principali agenti responsabili di tali incidenti sono i pesticidi, seguiti dai farmaci e i detergenti. Ma come si riconosce una intossicazione e cosa bisogna fare? Ecco alcuni consigli diffusi dal Ministero della Salute attraverso una guida a cura del Centro antiveleni dell'Ospedale Niguarda di Milano in collaborazione con l'Istituto Zooprofilattico Sperimentale Lazio e Toscana.

    Il primo soccorso
    La prima cosa da fare quando accade un evento potenzialmente pericoloso è capire quale sia la fonte dell’intossicazione e valutarne il rischio, contattando un Centro Antiveleni o il proprio veterinario, anche se non ci sono ancora sintomi evidenti. Questo perché i danni causati da un agente tossico richiedono tempi diversi per essere evidenziati e vanno da tempi brevissimi, come l’ustione da acido solforico, a tempi molto lunghi, anche giorni dopo l’esposizione, con danni al carico del fegato, del rene, del midollo osseo o del sangue. Questo è dovuta al tempo di assorbimento e metabolizzazione dal suo organismo: un cane di grande taglia, quindi, potrebbe mostrare i primi sintomi più tardi rispetto a un cane piccolo. Non tentiamo di curarli da soli, non induciamo il vomito, non somministriamo medicinali e ci atteniamo alle indicazioni del medico.

    In caso di ingestione o inalazione
    Se c’è stata inalazione o ingestione di detergenti, ad esempio, sarà utile riferire al medico con la maggior precisione possibile l’etichetta del prodotto. Il primo intervento, quando possibile, mira ad allontanare il tossico dall’organismo, con la decontaminazione e la prevenzione dell’assorbimento. Alcuni interventi possono e devono essere fatti subito, già a casa, mentre altri possono essere effettuati soltanto dal veterinario, come il vomito, la lavanda gastrica o il lavaggio intestinale. Prima s’interviene, maggiori saranno le probabilità di scongiurare il peggio. La cosa che sicuramente è necessario fare all’inizio è tranquillizzare e coccolare il nostro cane e tenere sotto controllo le funzioni vitali, il battito cardiaco e la respirazione.

    In caso di contatto
    Per allontanare una sostanza dall’occhio si deve fare immediatamente un lavaggio abbondante e prolungato di almeno 15 minuti con acqua corrente o con soluzione fisiologica. Non si deve tentare di neutralizzare la sostanza, cioè usare una sostanza basica per tamponare quella acida o viceversa, perché, oltre a essere inutile, potrebbe aggravare la lesione per il calore che si libererebbe dalla reazione chimica. Se la sostanza è caustica, è essenziale portare l’animale dal veterinario per una visita oculistica urgente. Anche nel contatto con la cute va fatto un lavaggio abbondante e prolungato, con acqua e senza tentare di neutralizzare il tossico. Nel caso di contatto con sostanze oleose, si può utilizzare un sapone neutro, facendo molta attenzione nel rimuovere tutti i residui dal mantello. Nell’impossibilità di una pulizia accurata, bisogna evitare che il cane si lecchi e prendere in considerazione la tosatura del pelo.

    Il vomito
    Per l’ingestione di una sostanza pericolosa è prudente non indurre il vomitare, né dare nulla per bocca: se non si conoscono il tipo, le caratteristiche e le dosi del tossico ingerito, si può peggiorare l’intossicazione. In caso di sostanze schiumogene o derivati del petrolio il vomito provocato può far inalare il tossico e dare, come conseguenza, una polmonite chimica, per quelle caustiche, aumenta la lesione per doppio passaggio. Se sarà necessario, il vomito sarà praticato dal veterinario

    Il carbone vegetale
    Per la maggior parte delle sostanze tossiche, può essere utile la somministrazione di carbone vegetale attivato in polvere: è molto poroso e con grossa capacità adsorbente quindi si lega alle tossine e ne impedisce l’assorbimento, favorendo l’eliminazione attraverso le feci. Non serve nell’ingestione di saponi, detergenti, ferro, cianuri e non deve essere somministrato in caso di ingestione di sostanze caustiche, perché peggiorerebbe il problema.

    Il latte
    Bisogna fare chiarezza sul ruolo del latte come antidoto: non è vero, come tramandato dalla tradizione popolare, che sia utile per disintossicare l’organismo dai veleni. In caso d’ingestione di una sostanza tossica, quindi, non deve essere somministrato a tale scopo. Infatti, oltre a non avere nessuna efficacia, può essere dannoso in quanto favorisce l’assorbimento di alcuni tossine come ad esempio i derivati del petrolio.
     
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